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Cronaca Cattolica

"Ho un microchip nel cervello", minaccia e aggredisce la vicina di casa

Per riportare alla calma l'esagitato i carabinieri sono stati costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino

Pomeriggio di ordinaria follia, quello di mercoledì, a Cattolica dove un romeno 30enne ha dato in escandescenza prendendosela con la vicina di casa albanese e con la figlioletta di lei. Secondo quanto emerso l'uomo, già noto alle forze dell'ordine e che si trovava agli arresti domiciliari, da alcuni giorni era in preda ai fumi dell'alcol e aveva inziato ad insultare la donna. Una vera e propria escalation, condita da insulti a sfondo razziale, che nel pomeriggio di mercoledì è culminata con il 30enne che ha fatto irruzione in casa dell'albanese dove si trovava anche la figlia piccola della ragazza. La vittima, atterrita, ha chiamato i carabinieri che sono accorsi sul posto trovandosi davanti l'energumeno in preda a una forte agitazione dovuta all'alcol. Il romeno ha opposto una strenua resistenza tanto che, per riportarlo alla calma, i militari dell'Arma sono stati costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino.

Portato in caserma il 30enne, che ha dichiarato di aver agito sotto l'impulso di un microchip che gli è stato impiantato nel cervello, è stato arrestato per evasione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e minacce aggravate dall'odio razziale. Processato per direttissima givoedì mattina, il giudice ha convalidato il femo dello straniero e disposto la misura della custodia cautelare in carcere fino alla prossima udienza.

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