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Cronaca Cattolica

Pesca artigianale, avanti con un piano per una gestione sostenibile e green

Il piano prevede la regolamentazione dei giorni di pesca, delle aree, dei quantitativi, delle taglie minime

"Con oltre 200 barche, la maggior parte delle quali svolge attività annuale, la piccola pesca artigianale è oggi il settore di punta della pesca dell’Emilia-Romagna, almeno in termini di dinamicità e prospettive. Una rivoluzione verde e insieme un ritorno alle origini, alle attività pescherecce tradizionali", come spiega la cooperativa cattolichina M.a.r.e., al lavoro per portare avanti un piano di pesca sostenibile e green.

"La piccola pesca artigianale è l’unico settore in crescita negli ultimi anni, con un discreto rinnovamento anche in termini generazionali. La piccola pesca artigianale è svolta da pescatori/imprenditori di meno di 40 anni, con barche piccole, di lunghezza media di 7 metri circa, che consumano molto meno carburante rispetto la pesca a strascico e utilizzano reti e trappole meno impattanti, sia sulle specie bersaglio (lumachini, seppie, canocchie e sogliole) sia più in generale sugli ambienti marini. La piccola pesca artigianale ogni anno sbarca oltre 2.000 tonnellate di prodotto ittico, per un valore di 1.200.000 euro. Non mancano ovviamente difficoltà, ma ampi sono i margini di crescita sostenibile, valorizzazione della produzione, avvio di attività integrative come pescaturismo e ittiturismo. Proprio in chiave di sostenibilità ambientale, da oggi, grazie allo sforzo congiunto dei pescatori, delle cooperative e delle associazioni, la Regione Emilia-Romagna ha in anticipo, rispetto alle altre regioni, una proposta condivisa per un “Piano di gestione locale della piccola pesca e della fascia costiera”.

Un piano realizzato dalla cooperativa M.A.R.E. di Cattolica, nell’ambito dei progetti finanziati dal Flag Costa dell’Emilia-Romagna guidato da Delta 2000 (www.flag-costaemiliaromagna.it/gpl-piccola-pesca-artigianale/). Si tratta di norme di pesca che garantiscono una sostenibilità ambientale ed economica. Un piano che prevede la regolamentazione dei giorni di pesca, delle aree, dei quantitativi, delle taglie minime, con particolare riferimento alla pesca con le trappole di lumachini, seppie e canocchie. Proprio su quest’ultima specie si sta concentrando l’attività di una parte della marineria, che ha sperimentato con successo una nuova trappola, efficace e più selettiva rispetto alle reti. Perché questa permette la cattura mirata, sia per specie che per taglia, con la possibilità di rigettare gli individui giovanili perfettamente vitali, garantendo il completamento del ciclo biologico. I risultati conclusivi del progetto, unitamente ai risultati delle altre tematiche relative alle tendenze degli stock ittici nel medio-alto Adriatico ed alla molluschicoltura trattate nell’ambito dell’Azione 4C del Flag Costa dell’Emilia-Romagna, saranno presentati il 7 marzo p.v. in occasione della partecipazione del Flag stesso a Sealogy presso Ferrara Fiere.

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