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Cronaca

Le chat della Sarti che inguaiano Casalino, il portavoce: "Si è difesa usando il mio nome"

Dalle conversazioni emerge che c'era un accordo tra la Sarti e il suo ex per far ricadere su di lui la colpa dei mancati versamenti

"Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia"(...) "me l'ha chiesto Ilaria con Rocco. Per salvarmi la faccia...". A parlare è la parlamentare grillina Giulia Sarti nelle chat via Telegram consegnate dal suo ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche ai magistrati di Rimini, che ne hanno proprio per questo motivo chiesto l'archiviazione nell'inchiesta in cui era indagato per appropriazione indebita. Dalle chat emerge che c'era un accordo tra la Sarti e il suo ex per far ricadere su di lui la colpa dei mancati versamenti al Movimento. Anzi, secondo quanto riferito dalla stessa parlamentare M5s nel colloquio via Telegram con Bogdan, la richiesta di sporgere denuncia nei suoi confronti sarebbe arrivata proprio dai responsabili della comunicazione del movimento, Ilaria Loquenzi e Rocco Casalino. Accuse, c'è da precisare, che il numero uno della comunicazione Cinquestelle rispedisce al mittente. "Sarti si è coperta dietro il mio nome con l'allora compagno - ha dichiarato il portavoce di palazzo Chigi. - Se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l'avrei messa fuori. Io non tutelo i parlamentari, ma il  Movimento, come sanno tutti".

Lite sui social tra Casalino e Bogdan

LA DIFESA DI CASALINO - "Non c'è stata alcuna richiesta da parte mia, o di Ilaria Loquenzi", di denunciare l'ex fidanzato di Giulia Sarti per la vicenda dei rimborsi parlamentari sottratti. Lo precisa Rocco Casalino, uomo comunicazione M5S e portavoce del premier Giuseppe Conte. La Sarti all'epoca si riteneva innocente e addossava tutte le colpe su Andrea Tibusche Bogdan, l'allora compagno. "Se è così denuncialo, le avrò detto", precisa Casalino. "Non c'era alcuna 'faccia da salvare', le ho solo consigliato la cosa giusta da fare, come farei con tutti". Niente pressioni, dunque, "come la stessa Sarti ha chiarito nelle ultime ore. Immagino che, avendo un rapporto personale con la persona denunciata, si sentisse a disagio nel dirle la verità, e ha trovato qualcuno a cui dare la colpa. Lei incolpava il suo ex compagno della mancata restituzione, non lo ha raccontato solo a me. Ci sono tanti testimoni che possono confermarlo". Tutto è avvenuto "senza incontrare la Sarti- precisa Casalino- ma è avvenuto al telefono. All'epoca, tra l'altro, io e la Loquenzi non eravamo nemmeno insieme. Lei alla Camera, io al Senato, non poteva essere una cosa organizzata insieme. La Procura ritiene inutile la mia testimonianza, a me questa storia sembra tutto paradossale perchè mi sembra una cosa molto chiara ma sarei comunque disposto ad andare a testimoniare". Quanto all'espulsione della Sarti, "mi pare che il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, si sia già espresso",

Di Maio chiede l'espulsione della parlamentare riminese

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