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Cronaca

Cibi e bevande sotto l'ombrellone, Confcommercio non ci sta

Il presidente provincia di FIPE – Confcommercio Gaetano Callà: "In una zona come l’arenile in cui da anni si opera in deroga, si continua a promuovere questo tipo di scelta"

Confcommercio della Provincia di Rimini non ci sta. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Rimini della modifica del regolamento d’igiene che permette ora la somministrazione di alimenti e bevande sotto l’ombrellone e nelle aree relax degli stabilimenti balneari da parte dei chioschisti di zona, previo accordo con il bagnino, il presidente provincia di FIPE – Confcommercio, Gaetano Callà, ne spiega le motivazioni. “Rimaniamo favorevoli alla somministrazione sotto l’ombrellone - sottolinea - anche se per dar modo al turista di avere un ampio arco di scelta nell’ambito di una innovativa offerta turistica avremmo preferito che fosse consentita anche agli altri imprenditori della ristorazione la possibilità di servire in spiaggia la loro proposta culinaria. Invece, avevamo esplicitamente chiesto all’amministrazione comunale di non includere le aree relax dello stabilimento, cosa che è stata puntualmente disattesa. In questo modo, in una zona come l’arenile in cui da anni si opera in deroga, si continua a promuovere questo tipo di scelta. Inoltre, così si privano i cittadini e i turisti delle aree relax che, come dice il nome stesso, servono a fare quattro chiacchiere, sono luoghi di attività ludiche per i bambini e per tradizione sono le aree in cui i riminesi consumano il loro pranzo portato da casa".

"Le criticità non si fermano qui - aggiunge Callà. - Si parla infatti di un numero di coperti invariato rispetto al numero fissato dall’Azienda Sanitaria per ogni chiosco di spiaggia in base alla cucina, ma come si farà poi a controllare se il vincolo viene rispettato? In più siamo certi che in pochi serviranno realmente il pranzo sotto l’ombrellone, situazione che ha dei costi organizzativi e di personale ben più elevati rispetto a quello che costerà  apparecchiare un’area relax. Cade persino l’obiettivo primario di questa iniziativa. Ben vengano le innovazioni: la nostra posizione è sempre rivolta alla promozione e all’innovazione dell’offerta turistica rendendo il nostro territorio sempre più appetibile. Siamo i primi a voler imprimere un’accelerazione in questo senso, ma non siamo disposti ad accettare né la concorrenza sleale, né la cancellazione di una tradizione lunga oltre cinquant’anni che vede le aree relax dello stabilimento balneare luogo di comunità per  turisti e riminesi, non certo tavoli a disposizione delle attività ristorative dalla mattina fino alle 18,30. Per questo siamo pronti ad azioni eclatanti che ci permettano di fare capire le motivazioni che ci spingono ad affermare tutto questo. Come Confcommercio siamo l’unica voce che si è levata in difesa di un equilibrato sviluppo del tessuto imprenditoriale e della comunità dei cittadini e non ci fermeremo alle parole”.

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