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Cronaca

Clima rovente in consiglio sui sanitari no-vax, la maggioranza non c'è e i presenti protestano in aula

Matteo Angelini (3V): "Sono state boicottate le sedute”. Appurata la mancanza del numero legale, la minoranza decide di restare in aula per un dibattito. Lisi scatenata: "Maggioranza arrogante"

Questo consiglio tematico non s’ha da fare. Salta ancora la seduta nella quale il consigliere del movimento 3V Matteo Angelini aveva richiesto l’opportunità di aprire un confronto con i sanitari no-vax sospesi. Come avvenuto la scorsa volta, la maggioranza ha fatto saltare il numero legale. Aprendo una frattura sempre più profronda con la minoranza, che questa volta non è uscita dalla sala consiliare e ha intavolato una discussione in aula. “Sono state boicottate le sedute”, tuona Angelini. Anche gli altri gruppi consiliari di minoranza parlano di mancanza di democrazia, senza entrare nel merito della discussione. “Non sapete dar voce a chi la pensa diversamente da voi”, tuona l’ex vice sindaca Gloria Lisi ora passata tra i banchi dell’opposizione. Lisi affida un suo pensiero attraverso i canali social: “Prepotenti, arroganti, violenti, così avete dimostrato chi siete! Non sapete tutelare la minoranza? Non sapete cos'è la democrazia, eppure, come noi, siete stati democraticamente eletti. Rimini non se lo merita!”. I consiglieri di maggioranza sul tema erano già stati categorici, quando avevano spiegato: “Non parteciperemo ad un evento appositamente pensato per fungere da cassa di risonanza per le ormai note teorie care al Movimento 3V”.

IL PRECEDENTE: Medici sospesi, la maggioranza: "Rispetto per chi combatte il Covid"

Il consigliere Matteo Angelini riassume la posizione di movimento 3V e sanitari sospesi nel cuore della notte. Attraverso un video messaggio: “Come consiglieri eletti abbiamo cercato di adempiere al nostro mandato. Cosa che non si può dire della maggioranza. E anche della Presidente del Consiglio comunale che non è stata in grado di organizzare un consiglio tematico e nemmeno di condurlo in modo adeguato. Sono diversamente democratici. Ma ci dovranno fare l’abitudine, la minoranza è risoluta. Quando la presidente del Consiglio ha stabilito che non c’era il numero legale, ha invitato a uscire dall’aula. Noi consiglieri di minoranza ci siamo guardati e sostenendoci a vicenda abbiamo deciso che era il momento di restare. Poi data prova del nostro concetto di democrazia, parlato alle persone presenti, abbiamo dato un’informazione”.

La minoranza assicura che non mollerà la presa: “Avevo presentato la richiesta di un secondo consiglio comunale, ora stiamo raccogliendo le firme per richiedere una nuova richiesta di seduta. Ci troviamo di fronte a un autoritarismo da parte della maggioranza”, conclude Angelini.

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