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Cronaca

Clonavano bancomat e carte di credito dei clienti, famiglia di albergatori nel mirino della Finanza

Le Fiamme Gialle di Rimini hanno eseguito un sequestro preventivo dei beni accumulati con le spese pazze ai danni dei turisti ospitati

Una maxi truffa ai danni dei turisti ospitati in un albergo quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Rimini che, nella giornata di mercoledì, ha eseguito un sequestro preventivo da oltre 145mila euro e indagato una famiglia di albergatori con le accuse di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. I tre, marito, moglie e figlio tutti di origini albanesi, nel 2021 avevano gestito un hotel di Cattolica e secondo l'accusa al momento del pagamento scattava la trappola per gli ignari vacanzieri. Quando questi pagavano il soggiorno con le carte elettroniche le "strisciate" sul pos venivano registrate carpendo, oltre al numero di carta di credito o del bancomat, anche il pin. Entrati in possesso dei dati, la famiglia di albergatori si dava così alle spese pazze e solo dopo alcuni giorni gli ignari turisti si trovavano sul loro conto corrente delle transazioni che in realtà non avevano mai fatto. Sono circa 150 i movimenti anomali che, i vacanzieri, hanno denunciato alle forze dell'ordine di tutta Italia dando così il via all'indagine che ha permesso di risalire alla famiglia di albergatori. La Guardia di Finanza, al termine degli accertamenti, è riuscita ad arrivare agli imprenditori seguendo la pista dei soldi e le risultanze dell'indagine hanno fatto scaturire una ordinanza del gip del Tribunale di Rimini che ha disposto il sequestro preventivo dei beni degli albergatori che nel 2022 non hanno più gestito la struttura ricettiva. A finire sotto sigilli sono stati i saldi attivi dei conti correnti per un ammontare, appunto, di oltre 145mila euro.

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