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Cronaca

Una "club house" dedicata a pescatori e mercato ittico. Il progetto che rivoluzionerà il porto

Si doterà il porto non solo di un più moderno e funzionale mercato ittico, ma di uno spazio polivalente luogo di promozione della cultura della marineria

Sono cinque – oltre a Rimini, Termoli, Cetara (Salerno), Mazara del Vallo, Vico Equense – i Comuni che hanno presentato domanda al bando promosso dal ministero delle Politiche agricole per l’assegnazione dei fondi europei Feamp 2014-2020. Un bando dedicato alla misura 43 - “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca” - al quale l’amministrazione comunale di Rimini ha candidato la realizzazione del nuovo “centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura”, con un contributo richiesto di circa 7 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 9 milioni. È di pochi giorni fa la nomina della Commissione tecnica che valuterà le cinque proposte progettuali pervenute per poi definire la graduatoria finale.

La realizzazione del nuovo centro servizi per la pesca rappresenta una delle azioni principali per il complessivo progetto di riqualificazione del polo funzionale del porto di Rimini, oggetto di un accordo territoriale sottoscritto nel novembre scorso da Comune e Provincia di Rimini nel quale si delineano le linee strategiche di sviluppo per la marina riminese e per la blue economy del territorio. Con la realizzazione della nuova infrastruttura si doterà il porto non solo di un più moderno e funzionale mercato ittico, ma di uno spazio polivalente che ambisce a diventare sede non solo di scambio commerciale, ma luogo di promozione della cultura della marineria del territorio e volano di economia e lavoro.  

Al centro servizi per la pesca troverà dunque nuova casa il mercato ittico, oggi collocato in via Leurini. Il nuovo edificio sorgerà poco distante dall’attuale sede, su un’area comunale sul lato sinistro del porto, e si svilupperà su due livelli più un piano interrato per una superficie complessiva di circa 5.500 metri quadrati. Lo spazio dedicato al mercato all'ingrosso sarà suddiviso in zona arrivi del pesce, sala di vendita e tribuna per gli utenti con oltre duecento posti, completati da una serie di locali di servizio.

Attorno alla sala d’asta nasceranno spazi per una serie di servizi pensati per fare della struttura un vero centro polifunzionale, da far vivere oltre agli orari dedicati all’asta. Tra i servizi previsti: una sala interattiva e multimediale per la realizzazione del Museo della marineria o esposizioni storiche; una sala comprensiva di spazio per proiezioni ed iniziative, pensato per promuovere la formazione degli addetti alla pesca; un ambiente destinato a spazio didattico per le scolaresche che, oltre a visitare il museo, potranno assistere all’asta del pesce e scoprirne il funzionamento. Il progetto prevede inoltre la realizzazione, in una seconda fase, di uno spazio più conviviale destinato alla degustazione dei prodotti ittici e alla promozione e conoscenza dei prodotti locali, della cucina e della tradizione marinara romagnola.   

“Abbiamo candidato al bando un progetto fondamentale per la riqualificazione dell’intero comparto del porto – commenta l’assessora alla Blue Economy Anna Montini – che non solo consentirà di rinnovare e trasferirvi la sede del mercato ittico, ma capace di essere motore per lo sviluppo e la modernizzazione dell’intero comparto. Abbiamo presentato la domanda nei termini, ora ci aspettiamo che anche la commissione giudicatrice si esprima in tempi rapidi, con l’auspicio che venga riconosciuta la valenza e il carattere innovativo del nostro intervento. Le scadenze infatti sono molto strette: il bando fissa al 31 dicembre 2023 il termine ultimo per il completamento dei lavori finanziati, obbligando così il soggetto che si aggiudicherà il finanziamento ad una vera e propria corsa contro il tempo per portare a termine l’iter progettuale e avviare i cantieri. Sul tema ho interpellato anche tutti i parlamentari eletti della nostra provincia, affinché sollecitino al Ministero una tempestiva chiusura della procedura di valutazione, che speriamo possa premiare il progetto di Rimini”.

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