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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Riccione

"Salvate il Cocoricò", petizione on-line per riaprire la piramide

Luci ancora spente per la celebre discoteca di Riccione che si colloca al primo posto tra i locali italiani e al 16º posto nel mondo

La mancata riapertura riapertura durante le vacanze pasquali, che tradizionalmente era il preludio al lancio della stagione estiva, ha preoccupato non poco il mondo della notte e, adesso, si teme che le luci del Cocoricò rimangano spente anche per l'estate. Per quella che DjMag ha incoronato come la discoteca numero uno in Italia, e la 16esima a livello mondiale, gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili a partire da quando, nell'estate del 2015, morì per overdose il 16enne di Città di Castello Lamberto Lucaccioni. Dopo lo stop ai balli imposto dal Questore di Rimini, che sospese la licenza al locale per 120 giorni, negli ultimi 4 anni la Piramide che illuminava la notte della Perla Verde ha visto un inanellarsi di situazioni che hanno riempito più le pagine di cronaca che quelle degli spettacoli. La nuova sospensione della licenza, questa volta per tre mesi, è stata messa in atto dal Comune di Riccione, dopo i vari solleciti di pagamento degli arretrati della Tari mai versati dalla proprietà del locale. Una mazzata che è stata accompagnata dalla querelle giudiziaria con il noto Dj e produttore Gabry Ponte, la cui società vanta un credito di 250mila euro nei confronti del Cocoricò, che ha portato al sequestro dei marchi finiti all'asta giudiziaria. Asta che, però, è stata bloccata all'ultimo minuto lo scorso 25 gennaio dopo che la discoteca ha avviato le procedure fallimentari nel tentativo di salvare il salvabile. Nel mezzo è arrivata anche la Guardia di Finanza che ha messo sotto sequestro cautelativo i conti della società "Mani avanti", per un importo di 800mila euro, per una serie di irregolarità tributarie.

Per la discoteca, che quest'anno dovrebbe spegnere le 30 candeline, si è mobilitato il popolo di internet che, su change.org, ha lanciato una petizione per far ripartire il Cocoricò. "Una cattiva gestione del locale negli ultimi 4-5 anni non può mettere in discussione 30 anni di storia da numeri 1 della riviera romagnola" si legge nella descrizione dell'annuncio che sta raccogliendo diversi consensi. Nei tre decenni dalla sua inaugurazione, il Cocoricò è diventato un simbolo per intere generazioni e, adesso, non ci si vuole rassegnare al suo drammatico tramonto. L'ultima apertura del locale risale alla festa di capodanno, realizzata in extremis dopo il pagamento al Comune della Perla Verde di un acconto di 18mila euro sulla Tari evasa, poi dalla collina non sono giunte più notizie se non sul versante della cronaca giudiziaria. Impossibile anche raggiungere per telefono il patron, Fabrizio De Meis, per avere un commento su una prossima riapertura. Voci, nell'ambiente della notte, indicano una possibile riapertura estiva o, quanto meno, che si stia lavorando per rimettere in moto la piramide. Solo rumors, però, che non avrebbero basi solide anche perchè riuscire a pianificare una progammazione portando in consolle Dj di grosso calibro appare difficile visto l'incombere dell'estate.

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