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Cronaca

Coldiretti incontra il vescovo Anselmi, firmata la petizione per dire no al cibo in provetta

Durante il proficuo incontro i rappresentanti di Coldiretti hanno illustrato al vescovo Anselmi diverse criticità che devono essere risolte, a cominciare dalle difficoltà nella gestione della fauna selvatica

Dalle opportunità occupazionali e 'di futuro' che l'agricoltura locale può offrire ai giovani, alla necessità di una sinergia tra la riviera e l’entroterra, alla battaglia di respiro europeo per la trasparenza e tracciabilità in etichetta delle produzioni agroalimentari, sino alle criticità più strettamente legate al territorio come l'annoso problema dei danni provocati 'in campo' dalla fauna selvatica, fattori che mettono in pericolo i raccolti rischiando di vanificare mesi di duro lavoro e gli investimenti degli agricoltori riminesi. Sono questi i temi al centro dell'utile confronto svoltosi giovedì 16 febbraio nella sede vescovile tra il vescovo Nicolò Anselmi e la delegazione della Coldiretti Rimini - rappresentata dal presidente provinciale, Guido Cardelli Masini Palazzi, dal direttore Alessandro Corsini e dal vice direttore Giorgio Ricci.

“Le nuove generazioni – ha esordito il presidente di Coldiretti - si stanno riavvicinando all'agricoltura perché vedono in essa la 'materia prima' con la quale 'plasmare' lo sviluppo e la crescita del Paese oltre che, ovviamente, uno sbocco lavorativo di sicuro interesse. Questo 'ritorno alla terra' – ha proseguito – è stato certamente incentivato anche dall’intensa attività svolta dalla Fondazione Campagna Amica, la Rete creata da Coldiretti per promuovere ed esprimere pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, risorsa indispensabile per la tutela dell’ambiente, del territorio, della sicurezza alimentare, ma anche per salvaguardare le tradizioni locali nonché l’accesso al cibo giusto – quello a KM0 - a un giusto prezzo”.

Il vescovo ha poi potuto conoscere nel dettaglio gli obiettivi e le attività promosse da Coldiretti a sostegno del Made in Italy agroalimentare per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale ai nostri prodotti. "Occorre – ha evidenziato il direttore Corsini – che tutti insieme, con un'unica voce tra chi, il cibo, lo produce, l'acquista e lo mangia, si facciano sentire per pretendere massima trasparenza a difesa della sicurezza alimentare, quella trasparenza che non piace a chi lucra sulla salute, e che trova i primi oppositori nelle grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime". Con l’occasione il direttore ha proposto al vescovo, che ha sottoscritto, la petizione contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti.

Durante il proficuo incontro i rappresentanti di Coldiretti, come detto, hanno illustrato al vescovo Anselmi anche diverse criticità che devono essere risolte, a cominciare dalle enormi difficoltà nella gestione della fauna selvatica, dai cinghiali ai lupi, che provocano ingenti danni alle colture e allevamenti, peraltro mettendo anche in pericolo la sicurezza della circolazione stradale e quindi degli utenti della strada. Da ultimo il vicedirettore Ricci ha posto l'accento sull’importanza dell’agricoltura sia per il valore economico, sia per le sue profonde energie ed i suoi valori: “è scienza della terra, della varietà e diversità delle risorse, degli equilibri ecologici e sociali, dell’alimentazione sana, variata e saporita, della parsimonia e della condivisione".

“Siamo grati al vescovo Anselmi per il grande interesse che ha dimostrato per il settore e per i problemi che riguardano il mondo agricolo - ha concluso il òresidente Cardelli Masini Palazzi – noi siamo pronti a fare la nostra parte per porre rimedio alle criticità esistenti e, allo stesso tempo, a valorizzare ulteriormente le potenzialità dell'agricoltura locale”.

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