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Cronaca

Ex Bolognese, il resort di lusso non resterà un sogno nel cassetto. "Il Comune a sostegno dei privati"

Il sindaco Sadegholvaad dopo la visita alla Colonia Bolognese: "Il rilancio della nostra offerta turistico-ricettiva deve partire proprio da questi giganti, da troppo tempo dormienti”

I tempi non saranno brevi. Ma stavolta c’è sul piatto un progetto concreto. E’ trascorso quasi un anno (era inizio agosto del 2022) quando l’ex Colonia Bolognese fu aggiudicata all’asta per una cifra di poco superiore ai 5,2 milioni di euro. A capo dell’operazione le famiglie Bianchi e Gemmani. La scorsa settimana l’area è stata visitata, alla presenza del sindaco Sadegholvaad, dalla Soprintendente Federica Gonzato. Ora il sindaco affida un suo pensiero sulla partita in corso e annuncia che da parte del Comune ci sarà un impegno per lo sblocco dell’operazione. “Il rilancio della nostra offerta turistico-ricettiva io credo debba partire proprio da questi giganti, da troppo tempo, dormienti”, dice chiaro e tondo il primo cittadino.

L’idea resta quella annunciata da tempo. E ovvero realizzare nell’ex Colonia di Miramare un resort di lusso a cinque stelle, direttamente sul mare. Da Palazzo Garampi spiegano che al momento non sono stati ancora presentati dalla proprietà progetti di fattibilità. La partita al momento è ancora tutta sul piano burocratico, con la proprietà che chiede garanzie su quelli che sono i vincoli e soprattutto sul fatto che si possa partire senza che ci siano poi ostacoli in chiave urbanistica con l’avanzamento dei lavori. Come avvenne con la colonia Murri, poi rimasta ferma al palo. In tal senso la nuova legge urbanistica regionale potrebbe essere un passaggio focale, ma prima di giungere a un progetto definitivo ci saranno molti step da affrontare.

Dal Comune giunge un segnale di apertura, anche perché un cinque stelle di impatto internazionale, con tante camere e servizi di qualità, a partire da centro benessere e Spa, potrebbe essere un’operazione in grado di dare qualità alla ricettività alberghiera del territorio. “Rimini ha bisogno di investimenti e di investitori privati, si parli di ex colonie, di aeroporto, di università, di spiaggia, di riqualificazione alberghiera, di cultura – dice il sindaco Sadegholvaad -. È per questo che da mesi sto dialogando personalmente con Soprintendenza e Regione Emilia Romagna per provare a superare quegli ostacoli normativi e burocratici che ormai da decenni tengono bloccato uno straordinario patrimonio immobiliare su tutta la costa romagnola, peraltro quasi sempre in zona fronte mare”.

“L'intera direzione del Piano strategico di Rimini si muove verso questo orizzonte: pubblico e privato insieme per lo sviluppo della città, parti integrate e integranti di un medesimo processo – aggiunge il primo cittadino -. Che ci siano imprenditori, in questo caso riminesi, che si impegnano a un investimento consistente come la rinascita della Bolognese va rimarcato con l'importanza che merita.  Come Comune sosterremo i privati in questa impresa (mai termine fu più azzeccato...) e cercheremo di sostenere l'imprenditoria sana in tutti quegli investimenti che abbiano come obiettivo diretto e indiretto di migliorare ancora di più Rimini”.

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