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Cronaca

Componente della baby gang arrestato a Rimini dai carabinieri

Sgominata dai militari dell'Arma la banda ritenuta coinvolta in almeno 21 colpi alle fermate degli autobus e a bordo dei treni tra Lecco, Monza e Milano

Si davano appuntamento in piazza Marconi, a Vimercate, alla fermata degli autobus o nei pressi del centro commerciale Le Torri Bianche. Insieme poi salivano su qualche autobus o un treno diretti a Milano o a Lecco ed entravano in azione. Pistola in pugno e coltelli, i ragazzini, quasi tutti minorenni, si trasformavano in baby rapinatori, pronti a minacciare di morte le vittime, a volte loro coetanee, o a picchiarle per farsi consegnare soldi, tablet, giubbotti e cellulari. Una violenza gratuita messa a segno per divertimento o per noia di cui poi, a fine giornata, tutti insieme si vantavano, dandosi appuntamento per raccontarsi i colpi.

Come racconta MilanoToday, i componenti della "baby-gang del terrore" ora hanno un nome e un volto e i carabinieri della compagnia di Vimercate hanno sgominato la banda dando esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip del Tribunale per i Minorenni di Milano e del Tribunale di Monza. Sei di loro hanno 16 e 17 anni. Vivono nel Vimercatese: un italiano, due marocchini, un egiziano e due romeni, tutti cresciuti in Brianza. Figli di genitori integrati, lavoratori in regola. Altri due hanno 22 e 27 anni: Samir H., nato in Italia da famiglia magrebina, incensurato, e il siciliano Tindaro Mazza, rintracciato nel pomeriggio del 24 aprile a Rimini dai carabinieri di Vimercate. I giovanissimi, studenti o nullafacenti, con alle spalle famiglie normali, sono accusati di aver messo a segno almeno ventuno colpi alle fermate degli autobus, a bordo dei treni tra Lecco, Monza e Milano e ancora in stazione. Intrepidi di fronte alle vittime e spacconi in caserma al momento dell'arresto con i militari, molti di loro poi di fronte ai genitori sono scoppiati in lacrime.

Alla baby gang del terrore i carabinieri sono arrivati grazie alle indagini avviate lo scorso novembre 2017 in seguito a tre rapine e una tentata rapina avvenute nel Vimercatese. In quell'occasione i carabinieri avevano fatto scattare le manette per un ventiduenne marocchino, responsabile di tre colpi messi a segno tra Vimercate e Bellusco ai danni di due minorenni e di un 33enne. Vera "anima" della banda, il ventiduenne era il "promotore" dei colpi e il più efferato ad agire. In un'occasione, in compagnia di alcuni complici, ha fermato una vittima nel sottopasso della stazione e l'ha sequestrata, obbligando il malcapitato a seguirli fino al bancomat più vicino dove è stato costretto a prelevare mille euro e poi scortato nuovamente fin sul treno dove, prima di lasciarlo andare, i rapinatori gli hanno suggerito, minacciandolo di morte, di non denunciare il fatto

Il modus operandi della gang era sempre lo stesso: entravano in azione in gruppi di tre o quattro persone, armati di coltelli o pistola accerchiavano la vittima, la minacciavano di morte e si facevano consegnare cellulari, denaro o tablet. A casa dei ragazzini sono stati rinvenuti alcuni coltelli a serramanico usati durante i colpi e uno di loro custodiva l'arma sotto il cuscino, per nasconderla alla famiglia. In alcuni casi, oltre alle minacce, la banda ricorreva all'uso della violenza e in due occasioni le vittime sono state picchiate e sono finite in ospedale. Per individuare i giovanissimi i carabinieri sono partiti dalle denunce e dalle testimonianze raccolte e hanno analizzato i filmati di videosorveglianza delle stazioni. Sono almeno ventuno le rapine, alcune anche a mano armata, contestate agli otto baby rapinatori ma gli inquirenti sospettano che gli episodi possano essere molti di più, alcuni dei quali probabilmente non denunciati.

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