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Cronaca

Il Comune di Rimini chiede allo Stato 21 aree demaniali

In attuazione della normativa del Federalismo Demaniale del 2013, il Comune di Rimini ha acquisito beni relativi a 36 “schede statali”

Dopo l’acquisizione da parte del Comune di Rimini della quasi totalità dei beni demaniali di proprietà statale siti sul territorio comunale del 2013, richiesti e ottenuti, primo tra i comuni italiani, grazie al cosiddetto decreto “Federalismo demaniale”, il Comune di Rimini si appresta a rinnovare una nuova richiesta. E’ stato infatti convertito il 25 febbraio scorso il cosiddetto decreto Milleproroghe, con cui sono stati riaperti i termini per la presentazione, entro il 31 dicembre prossimo, delle domande di acquisizione d’immobili dello Stato all’Agenzia del Demanio.

Con la delibera discussa e licenziata giovedì dalla V Commissione consiliare con parere favorevole (13 i voti favorevoli, 5 le astensioni), che andrà nell’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio comunale per la definitiva approvazione, il Comune di Rimini formalizza la volontà del di acquisire in proprietà una serie immobili statali presenti sul territorio comunale appartenenti al patrimonio disponibile dello Stato o al Demanio statale (per questi ultimi verrà richiesta la preventiva sdemanializzazione), ritenuti idonei al trasferimento ed interessanti per le finalità dell'amministrazione comunale.

Tra le aree richieste quelle più qualificate, per il respiro strategico che rivestono nel progetto di sviluppo della Città, sono sicuramente quelle di Marina Centro, comprese tra viale Cristoforo Colombo, Lungomare Tintori, Largo Boscovich. Marina Centro ma anche le aree dell’ex torrente Ausa su cui, da piazzale John Fitzgerald Kennedy alla circonvallazione, corre l’asta verde dei parchi cittadini e l’anello Verde, o il tracciato dell’ex ferrovia Rimini - San Marino, da via Pascoli al confine di stato con la Repubblica di San Marino.

Tra le altre, sono comprese nell’elenco le richieste d’acquisizione delle aree in fregio al lungomare Spadazzi a Miramare; l’area scolastica a mare dell'Istituto Alberghiero di Viale Regina Margherita; una porzione di via Vincenzo Gioberti; un terreno lungo la via Flaminia prospicente all'edificio di v. Olivieri; il fabbricato McDonald’s sito lungomare Tintori; l’area di corte e sedime dell’ex colonia Enel in viale Regina Margherita; l’area del Tiro a Segno di via Montescudo; i giardini di via Dati e la piazzetta nei pressi del porto canale a Viserba; la piazza della Balena in viale Ortigara; il marciapiede lato mare del lungomare di via Toscanelli e di via dati a Rivabella; l’ area golenare del fiume Marecchia su cui sorge l’impianto sportivo baseball Rimini; una porzione stradale di viale Principe di Piemonte, le aree e i fabbricati dell’ex Stazione Rimini – San Marino in viale Pascoli; il marciapiede pedonale dell’area di piazzale Benedetto Croce; il fabbricato del ristorante Thomas al civico 15 del lungomare Giuseppe di Vittorio.

Oltre alla richiesta d’acquisizione di queste aree, il Consiglio dovrà esprimersi sulla possibilità di vendere, una volta acquisita, l'area demaniale frontistante la Ex Colonia Enel a Marebello, già oggetto di progetto di ristrutturazione generale presentato da privati che per questo hanno avanzato tale richiesta al Demanio, sia per la sdemanializzazione che per l’acquisizione dell’area. Una cessione che potrà avvenire una volta acquisita l’area al patrimonio comunale, previa istruttoria precontrattuale positiva e a seguito dell'attestazione di congruità del corrispettivo da parte dell'Agenzia del Demanio, che comporterà per il Comune di Rimini la possibilità di incamerare il 75% del valore dell’alienazione.

“Aldilà del valore venale delle aree richieste – ha detto l’assessore Gian Luca Brasini che col Direttore del Patrimonio Anna Errico ha presentato questa mattina la proposta deliberativa in commissione – quello che ritengo importante è che la Città di Rimini torna proprietaria di aree pubbliche che sono proprie, e con la proprietà la disponibilità di toglierle da quell’area grigia in cui spesso giacciono i beni dello Stato per diventare parte integrante del processo di cambiamento in cui come Amministrazione siamo impegnati, premessa essenziale per avviarne il processo di riqualificazione e sviluppo. Non può sfuggire a nessuno, infatti come oggi sia possibile pensare concretamente allo stravolgimento del nostro affaccio sul mare con la realizzazione del Parco del Mare se non avessimo avuto la costanza e la testardaggine che ci hanno portato nel 2013 ad acquisire il possesso delle aree del nostro lungomare per cui, come si ricorderà, fino al 2013 abbiamo pagato allo Stato la concessione per oltre 250.000 euro annui per la manutenzione di un bene che i riminesi sentivano proprio ma di cui non potevano disporre. Ora con questo nuovo atto ci prepariamo per tempo alla seconda fase, chiedendo a titolo non oneroso un’altra serie di aree importantissime per la città. Il triangolo del porto, ad esempio, cuore stesso della nostra città e della nostra identità, una zona di grande valore ma ancora obsoleta. Ma non sfuggirà a nessuno quale prospettiva potrebbe nascere dall’acquisizione dell’intero tracciato della ferrovia Rimini – San Marino.”

In attuazione della normativa del Federalismo Demaniale del 2013, il Comune di Rimini ha acquisito beni relativi a 36 “schede statali” - ciascuna scheda comprende molteplici immobili - ottenendo l'attribuzione in proprietà della quasi la totalità degli immobili richiesti, in esecuzione degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale: di particolare rilevanza le aree del lungomare oltre a tanti altri beni corrispondenti a strade e verde pubbliche ugualmente già in uso pubblico. Precisamente sono pervenuti beni relativi a 35 schede a cui se ne aggiunge unadell'ex patrimonio militare. Mancano ancora 3 decreti di attribuzione per completare i riscontri alle istanze inoltrate, mentre due sono i dinieghi pervenuti.

Fra i beni acquisiti al patrimonio rilevano in primis le aree di sedime del lungomare e terreni adiacenti, già in uso al Comune di Rimini da oltre 50 anni e per le quali veniva pagato un canone annuo, oggetto del progetto di attuazione del Parco del Mare per una superficie complessiva di 123.000 metri quadrati, oltre ai fabbricati ex scuola di Santa Cristina e Ca' Bruciata, le aree di P.le Gramsci - Scuola Media Panzini di 7.011 metri quadrati, l’area in via Zavagli necessaria per lavori per adeguamento fognario, le aree provenienti dal Demanio Militare e con altre destinazioni pubbliche o in uso ai privati per 61.353 metri quadrati oltre a terreni già destinati all'uso pubblico per viabilità per 6.161 metri quadrati e verde per 6.761 metri quadrati.

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