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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Con il covid aumentano le richieste di aiuto alimentare da parte di chi ha perso il lavoro

"Sono piccoli artigiani e imprenditori, commercianti, precari i nuovi poveri che in questi mesi hanno fatto richiesta alla rete regionale del Banco Alimentare"

Col Covid aumentano le richieste di aiuti alimentari da chi ha perso il lavoro
Nel 2019 il Banco Alimentare Emilia Romagna ha registrato un forte calo (-52% rispetto al 2018) nell’arrivo dei prodotti del programma comunitario Fead (di cui è distributore e che coprono normalmente oltre il 40% del quantitativo di alimenti distribuiti), ma tale diminuzione è stata in gran parte compensata dall’andamento generale dell’attività di recupero di alimenti (+7,8%).

Nel 2019 il Banco Alimentare Emilia Romagna ha quindi registrato un risultato positivo per quanto riguarda i prodotti salvati dallo spreco. Le quasi 5.000 tonnellate di eccedenze (prodotti perfettamente edibili non più commercializzabili) recuperate dalla filiera agroalimentare, dalle produzioni agricole, dall’industria, dalla grande distribuzione organizzata e dalla ristorazione collettiva hanno rappresentato il 61,8% del totale degli approvvigionamenti effettuati. Se aggiungiamo i prodotti raccolti mediante la Colletta Alimentare di novembre e altre piccole raccolte, si arriva al 74,2% del totale. In Provincia di Rimini sono stati distruibiti alle strutture caritative 416.636 kg di alimenti, per un totale di 36 caritative beneficiarie e 36.696 assistiti.

"Abbiamo raggiunto nel 2019 risultati che ci riempiono di soddisfazione e che riflettono la dedizione e gli sforzi che ogni giorno il nostro staff porta avanti per supportare chi è in difficoltà – commenta Stefano Dalmonte, Presidente del Banco Alimentare Emilia Romagna – Per questi straordinari risultati bisogna dire grazie ai dipendenti, ai volontari, alle aziende donatrici e alle strutture caritative che condividono la nostra mission. Siamo però preoccupati per il dramma del bisogno di cui abbiamo fatto e facciamo esperienza nella difficile situazione generata dall’epidemia Covid-19. Temiamo purtroppo che in autunno le richieste di aiuto potrebbero tornare a salire".

Col Covid aumentano le richieste di aiuti alimentari da chi ha perso il lavoro
A inizio 2020, era stato effettuato un aggiornamento del numero degli assistiti dalle strutture convenzionate, che aveva portato da quasi 129.000 a 117.000 il numero delle persone riceventi gli alimenti distribuiti dal Banco in Emilia Romagna, dato da leggere positivamente poiché si avvertiva un piccolo miglioramento della situazione della povertà alimentare in regione. L’emergenza generata dal Coronavirus ha però causato un aumento delle richieste di aiuto. "Dai primi dati analizzati, oltre 5.000 persone in più hanno chiesto e ricevuto aiuti alimentari, ma riteniamo sia una situazione ancora in progresso. Sono piccoli artigiani e imprenditori, commercianti, lavoratori precari i nuovi poveri che in questi mesi hanno fatto richiesta alla rete regionale del Banco Alimentare. Tra le cause di povertà che spingono i più bisognosi a rivolgersi al Banco in Emilia Romagna attraverso le strutture caritative partner, al primo posto la mancanza di lavoro, da cui un reddito insufficiente al fabbisogno familiare, e i pochi risparmi terminati a cui si aggiungono cause di difficoltà pregresse".

 

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