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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Concessioni balneari, Rimini chiede cambio di marcia. "E' un caos totale, così nessuno investe più"

L'assessora al Demanio Roberta Frisoni: "Si continua a fare melina, aggiungendo confusione alla confusione, anziché affrontare di petto, in maniera concreta e urgente, tutta la disciplina del settore"

Sul tema delle concessioni balneari interviene l'assessora al Demanio del Comune di Rimini Roberta Frisoni. Le ultime azioni del governo non convincono l'amministrazione locale. "Apprendiamo dalla ministra al Turismo Daniela Santanché che il Governo nell’atto di concedere l’ennesima proroga alle concessioni balneari, si è impegnato a procedere in tempi brevi ad una ‘revisione sotto il profilo delle competenze’ della disciplina.  Vale a dire che ad oggi - dopo anni e anni di confronti,  con una infrazione europea che pesa sul Paese dal 2009, in una situazione in cui gli enti pubblici sono costretti all’immobilismo e in cui migliaia di imprese del settore sono a rischio o comunque non sono messi nelle condizioni di investire – siamo punto e a capo: ancora fermi a discutere di competenze, con decreti attuativi di cui non c’è traccia, nascondendo sotto il tappeto della nuova proroga la troppa polvere che c’è in giro".

"Siamo di fronte ad un caos organizzato - prosegue Frisoni -, con nuove tempistiche e scadenze che già in partenza appaiono inconciliabili. Con gli emendamenti approvati si va a prolungare di fatto di due anni la validità delle concessioni, spostando la scadenza dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, mantenendo la possibilità prevista dalla legge sulla concorrenza del governo Draghi per i comuni di espletare le gare nell’anno successivo in caso di difficoltà oggettive e motivate, dunque entro il 31 dicembre 2025. Dietro questa decisione ci sarebbe la volontà di effettuare la mappatura del demanio marittimo, che sarà contenuta nel primo decreto attuativo i cui termini sono slittati di 5 mesi, dal 27 febbraio al 27 luglio".

L'assessora aggiunge: "Quello che sconcerta di più è l’assenza di una roadmap precisa che faccia superare questa impasse. Si continua a fare melina sul futuro di un intero comparto, aggiungendo confusione alla confusione, anziché affrontare di petto, in maniera concreta e urgente tutta la disciplina del settore, passando dalla definizione dei decreti attuativi per dare finalmente un quadro normativo certo per un settore così strategico per il paese".

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