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Cronaca

Condannato il piromane del centro storico: "Do fuoco alle auto per rabbia"

"Che male ho fatto?" ha chiesto il piromane al giudice dopo la lettura della sentenza per poi aggiungere: "Non ho dato fuoco a delle persone"

E' stato condannato a 2 anni più uno di libertà vigilata, 5 quelli chiesti dal pubblico ministero, ma non si farà un giorno di carcere il 40enne che nel febbraio del 2022 scatenò l'inferno nel centro storico di Rimini dando fuoco a 8 auto in sosta. L'uomo, a processo per incendio e difeso dall'avvocato Viviana Pellegrini, si è visto riformulare il capo d'accusa in danneggiamento a seguito d'incendio e per effetto della riforma la pena è stata commutata nell'obbligo di firma quotidiano. "Che male ho fatto?" ha chiesto il piromane al giudice dopo la condanna per poi aggiungere: "Non ho dato fuoco a delle persone. L'ho fatto per rabbia".

Quella del 22 febbraio dello scorso anno fu una notte memorabile per il cuore Rimini che, in appena 30 minuti, aveva visto svilupparsi una serie di roghi dai veicoli parcheggiati in vari punti della città. Il primo allarme era scattato intorno alle 23.40 nella zona della stazione ferroviaria dove, nel parcheggio di largo Martiri d'Ungheria, le fiamme si erano levate dall'abitacolo di un'Audi Rs6 appena uscita dal concessionario. Ad avvisare i vigili del fuoco erano stati i passanti e, sul posto, si è precipitata l'autobotte per spegnere l'incendio ma appena il mezzo è arrivato nell'area di sosta alla centrale operativa del 115 è arrivato un secondo allarme. Questa volta, alle 23.50, il rogo era stato innescato in piazza Ferrari e ad avvertire i vigili del fuoco era stata una pattuglia della polizia di Stato. Ad essere distrutte un'Alfa Romeo e un Fiat Doblò con danni riportati anche ai veicoli parcheggiati nei pressi. Stesso copione dopo altri 10 minuti, in via Carlo Cattaneo, dove il rogo aveva mandato in cenere una Fiat Panda.

Era scattata la caccia al piromane con le indagini dei carabinieri che avevano avuto una svolta lo scorso 19 agosto quando, grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, avevano identificato nel 40enne l'autore dei roghi. Attraverso i video gli investigatori avevano ricostruito i movimenti del malvivente che, partendo dal parcheggio del “Bike park” alla stazione ferroviaria aveva iniziato il suo tour incendiario proseguito poi per via Cattaneo e finito in piazza Ferrari. Dalle immagini si è potuto ricavare un’indicazione sui vestiti e sulla fisionomia del soggetto nonché su un particolare che gli inquirenti hanno definito "di primaria importanza": la tipologia di camminata. Tutti elementi che hanno portato al 38enne il quale, il 21 febbraio, aveva già dato fuoco a un'altra vettura - una Smart - a Viserba. Anche in quella occasione l'uomo indossava gli stessi abiti del raid incendiario nel centro storico.

Una volta identificato, però, i carabinieri avevano avuto non pochi problemi a rintracciare il piromane che continuava a girovagare per mezza Italia rendendo ancor più difficoltoso il lavoro dei militari dell'Arma. La svolta era arrivata lo scorso 18 agosto quando il 40enne è finito nella rete dei carabinieri che hanno eseguito nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Rimini. Arrestato e portato in caserma per le pratiche di rito, nei suoi confronti si erano aperte le porte della casa circondariale dove è rimasto agli arresti per 8 mesi.

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