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Cronaca

Confagricoltura punta a trasformare l'ex cave del Marecchia in bacini idrici per l'agricoltura

Gli agricoltori incontrano l'assessore regionale Mammi e chiedono di accelerare sul progetto per non perdere i contributi: "Una misura strategica per il territorio e, dopo la siccità della scorsa estate, assolutamente necessaria"

Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ha incontrato - assieme alle altre organizzazioni agricole del territorio - l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, e il responsabile del Settore agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Alberto Magnani. È stata l'occasione per confrontarsi e fare il punto su alcune importanti questioni, dai danni causati dalla fauna selvatica ai nuovi bandi per lo sviluppo delle aziende agricole, fino ad arrivare al nodo dell'energia e alle misure per assicurare acqua al settore primario. L'incontro è stato organizzato in Provincia a Rimini e per Confagricoltura hanno partecipato il presidente Carlo Carli, il vicepresidente Alberto Mazzoni, il direttore Luca Gasparini e il presidente e il segretario della Circoscrizione di Rimini, rispettivamente Nicola Pelliccioni e Moreno Polidori. 

"Abbiamo sollecitato l'assessore sul progetto di recupero delle ex cave del Marecchia come bacino di stoccaggio idrico a servizio dell'agricoltura - hanno ricordato i partecipanti – La riteniamo una misura strategica per il territorio e, dopo la siccità della scorsa estate, assolutamente necessaria. Il nostro timore è che il progetto sia rallentato all'Assessorato all'Ambiente della Regione Emilia-Romagna e il rischio è che non si completi l'iter in tempo per poter usufruire dei 15 milioni di euro che si potrebbero avere dal Pnrr per la realizzazione di questo intervento. Dopo un'estate siccitosa come non mai, è necessario predisporre tutte le misure necessarie all'approvvigionamento idrico, accelerando sul piano invasi e sulle infrastrutture necessarie”. 

I dirigenti di Confagricoltura si sono poi concentrati sui danni causati dalla fauna selvatica. “Rappresentano un problema cruciale per il nostro settore  e una nuova minaccia per il territorio è rappresentata dal lupo, che scende sempre più a valle. Il nostro auspicio è di mantenere un dialogo costante e costruttivo con la Regione: è importante sostenere l'innovazione in agricoltura e ristorare le imprese dai danni subiti, che siano causati dal maltempo o dalla fauna selvatica. C'è poi un grande tema da affrontare, quello dell'energia. Il Piano energetico regionale 2030 pone obiettivi molto ambiziosi, da cui oggi siamo però lontani: per traguardarli il ruolo dell'agricoltura può essere centrale. Pensiamo alle bioenergie, all'agrivoltaico ai sistemi di economia circolare che possono essere promossi nel nostro settore. Iniziative che vanno agevolate da un punto di vista burocratico e incentivate sul fronte economico".

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