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Cronaca

Confagricoltura, situazione critica: "Campi sommersi, in apprensione per le coltivazioni orticole riminesi"

"Il Marecchia si è ingrossato nel giro di poche ore, così come altri torrenti, e ha sommerso i campi. Siamo in apprensione per le coltivazioni orticole tipiche del riminese, i vigneti e gli oliveti"

Tanti campi sono finiti sott'acqua, in Romagna, e quando nei prossimi giorni si arriverà a una stima precisa dei danni, "purtroppo saranno consistenti". A fare la previsione è Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini che parla di "interi raccolti a rischio, dalle orticole a pieno campo ai seminativi, dai frutteti ai vigneti e oliveti". I tecnici dell'associazione sono in costante contatto con gli associati ma intanto si sa già che "l'esondazione di fiumi e torrenti, unita a nuovi smottamenti, sta impattando anche sull'agricoltura". A metà maggio, prosegue Carli, le varie colture "sono in una fase cruciale della loro crescita, questa calamità è una seria ipoteca sull'annata agraria", senza contare "i danni alle infrastrutture aziendale: c'è chi ha subito smottamenti, chi si è trovato l'acqua nelle strutture aziendali. E purtroppo non è ancora finita". Anche per il direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Luca Gasparini "ci troviamo davanti a una emergenza che riguarda l'intero territorio" e appena saranno quantificati i danni, "siamo pronti ad assistere gli agricoltori nelle richieste di indennizzo e nell'individuare i migliori percorsi per trovare un concreto aiuto dopo questa calamità".

Intanto, il quadro della situazione vede il fiume Savio come osservato speciale, dopo l'esondazione "che ha travolto Cesena", mentre i torrenti come il Pisciatello che a Calisese hanno inondato i frutteti. "Il rischio è di andare in contro alla cosiddetta asfissia radicale, che può portare alla morte della pianta - sottolinea Matteo Brunelli, presidente della Circoscrizione di Cesena- Appena calerà l'onda di piena dei torrenti le acque defluiranno nell'alveo del corso d'acqua, ma a causa della saturazione dei terreni molte piante avranno danni irreversibili".

Anche gli ortaggi sono a rischio: "Ci sono diverse aree allagate, come quelle circostanti a Ruffio, dove l'acqua ha sommerso le coltivazioni", aggiunge. A Forlì il Montone è esondato in alcuni punti e le aree più critiche sono quelle verso il faentino. "Ma sono tanti gli allagamenti e la situazione sta peggiorando - rimarca Alberto Mazzoni, presidente della Circoscrizione di Forlì - inoltre le zone collinari già martoriate dalle frane, come Modigliana, Dovadola e Predappio, stanno vivendo nuove criticità". Ci sono aziende che rischiano di rimanere isolate e temono nuovi smottamenti. Anche nella zona di San Lorenzo in Noceto ci sono "vigneti e frutteti finiti sott'acqua, la speranza è che l'acqua possa defluire al più presto", perché allagamenti di questo tipo "possono portare anche all'insorgenza di fitopatie che si possono sviluppare nelle prossime settimane. La situazione è grave". Infine Rimini e Riccione che "sono andate in tilt" mentre "in campagna la situazione non è certo migliore - racconta Nicola Pelliccioni, presidente della Circoscrizione di Rimini -. Il Marecchia si è ingrossato nel giro di poche ore, così come altri torrenti, e ha sommerso i campi. Siamo in apprensione per le coltivazioni orticole tipiche del riminese, ma anche per i vigneti e gli oliveti, fortemente sotto stress". (fonte: agenzia Dire)

Qui Coldiretti

“Sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture” scrive il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. “E’ necessario attuare interventi indifferibili diretti ad assicurare il superamento dell’emergenza e per questo chiediamo al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi metereologici indicati” sottolinea Prandini rimarcando che “è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono".

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