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Cronaca

Confartigianato: "Siano i Comuni a indire i bandi. E più tutela per le imprese balneari"

Il presidente Vanni: "Solo Rimini dovrebbe affrontare bandi per 450 concessioni. Secondo noi due anni non basteranno"

Sul tema delle concessioni balneari scende in campo il presidente di Confartigianato imprese demaniali Mauro Vanni. Lo fa a seguto dell'incontro tenuto l'altro giorno al quartier generale del Mise a Roma. "Stiamo lavorando tutti insieme per rappresentare al Governo ciò che pensiamo utile a salvaguardare le imprese che da qui a poco tempo dovranno affrontare le evidenze pubbliche per assegnare le concessioni - dice il presidente -. Stiamo dicendo al Governo che entro la fine del 2023 è impossibile arrivare a questo risultato. Va fatta una legge che guardi alla tutela di una componente primaria dell’offerta turistica; vanno poi messe le amministrazioni nelle condizioni di indire i bandi".

Confartigianato si addentra nella questione: "Faccio solo l’esempio di Rimini, che dovrebbe affrontare bandi per 450 concessioni. Secondo noi due anni non basteranno a fare la legge e rispettare il termine del 2023 del Consiglio di Stato, che va ricondotto alla realtà. Mentre lavoriamo su questi obiettivi, leggiamo le dichiarazioni di esponenti del nostro mondo che invece invitano a tirare dritto".

E ancora: "È proprio qui la differenza fra chi lavora nell’interesse di tutti e chi viaggia solitario con le coordinate dell’opportunismo spicciolo. Ci sono alcune situazioni sull’arenile che potrebbero rendere comprensibile questa posizione. C’è chi ha certezza del proprio futuro, perché ha concessione su suolo privato e non ha problemi, al contrario della stragrande maggioranza degli altri operatori balneari che rischia la propria impresa".

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