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Cronaca

Confcommercio insorge contro il parco eolico in Montefeltro, Indino: "Sfregio del territorio"

Il presidente provinciale: "ci ritroviamo nostro malgrado a fare i conti con un'altra Regione, la Toscana, che punta a costruire un parco eolico" a ridosso di "un luogo incantato e ricco di storia e cultura come Casteldelci"

Il progetto del parco eolico Badia del vento, promosso dalla Regione Toscana e ubicato in un'area del Montefeltro a cavallo con l'Emilia-Romagna manda su tutte le ferie la Confcommercio emiliano-romagnola. Da Rimini il vicepresidente dell'associazione Gianni Indino lo definisce "uno sfregio per tutta la provincia di Rimini che da sempre fa del turismo una delle sue principali attività economiche". Proprio nel capoluogo rivierasco, argomenta Indino, continua la discussione per "capire quanto il progetto dell'eolico offshore possa essere impattante per il turismo o, al contrario, la strada giusta da perseguire per puntare con forza sull'energia rinnovabile". E ora, prosegue, "ci ritroviamo nostro malgrado a fare i conti con un'altra Regione, la Toscana, che punta a costruire un parco eolico" a ridosso di "un luogo incantato e ricco di storia e cultura come Casteldelci, nella provincia di Rimini". Senza dimenticare che negli ultimi 20 anni è "già stata scongiurata la costruzione del mega impianto in pieno Montefeltro, "in sfregio ai paesaggi resi immortali da Piero della Francesca". Tutta la vallata e la comunità di Casteldelci "sono fortemente contrarie", sottolinea. Dopo il diniego del ministero per il progetto presentato nel 2011, continua Indino, nell'area si è "puntato forte" sul turismo ecosostenibile e ora si "dovrà fare i conti con un nuovo progetto di parco eolico di fatto gravemente impattante non solo su Casteldelci, ma anche sui Comuni di Pennabilli e Sant'Agata Feltria" nel riminese e di Verghereto e la zona delle Balze nella provincia di Forlì-Cesena

L'opera prevede sette aerogeneratori a turbina di 200 metri di altezza e 136 di diametro e dopo la presentazione nel maggio scorso dell'istanza di costruzione di "Badia del Vento" alla Regione Toscana, a luglio è stato presentato un ulteriore progetto, "che riprende quello già rigettato dieci anni fa", nel quale si prevedono altre 13 mega-pale. Così, tira le somme Indino, "si rischierebbe davvero di vanificare tutti i progetti di valorizzazione e tutela dell'Alta Valmarecchia". E con i "forti investimenti" messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna, "tutto ciò diventa intollerabile. Non possiamo stare zitti", conclude chiedendo che si apra il confronto, "perché questo progetto è sull'uscio di casa nostra e se da una parte ci potrà essere un vantaggio dal punto di vista energetico per il Paese, dall'altra potrebbe generare svantaggi al momento incalcolabili sulla bellezza e sull'economia del nostro territorio.

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