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Cronaca

Confermati gli arresti domiciliari per il commercialista

Il professionista, riconosciuto colpevole di aver intascato le somme dei fallimenti affidatigli in qualità di curatore del Tribunale di Rimini e condannato a 10 anni, sconterà la pena nel suo appartamento riminese

Il Tribunale della Libertà ha accolto la richiesta dei legali di un  commercialista riminese condannato a 10 anni in quanto colpevole di aver intascato le somme dei fallimenti affidatigli in qualità di curatore del Tribunale di Rimini, di poter scontare la sua pena agli arresti domiciliari nel suo appartamento riminese. All'indomani della sentenza del gup Stefania Di Rienzo, che aveva disposto i domiciliari, il pubblico ministero Davide Ercolani aveva fatto ricorso alla decisione ma i legali del commercialista, difeso dagli avvocati Ippoliti e Orrù, hanno convito i giudici di Bologna a rigettare il ricorso.Era stato arrestato il 19 marzo scorso dalla nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini per una se rie di reati tra cui corruzione in atti giudiziari, peculato, riciclaggio, frode fiscale e violazione alla legge fallimentare. Il commercialista, tuttavia, dovrà rispondere di altri reati emersi in un secondo filone dell'indagine su di lui. Si parla di tentata concussione, peculato, appropriazione indebita, falsità materiale, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tutti reati che, secondo l’accusa, sarebbero stati commessi in forza del suo ruolo di curatore fallimentare del Tribunale, in un lasso di tempo che va al 2010 al 2013.

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