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Cronaca

Consigli di quartiere, la vicesindaca Bellini: "Assemblee con i cittadini, ma snelliamo la burocrazia"

Secondo la vicesindaca "servono strumenti nuovi in grado di poter incidere su una città che, negli anni, è profondamente cambiata"

Disco verde per assemblee in presenza e online aperte ai cittadini. Ma la vecchia impostazione dei Consigli di Quartiere non convince appieno l’amministrazione Sadegholvaad. “Servono strumenti nuovi in grado di poter incidere su una città che, negli anni, è profondamente cambiata”, così la vicesindaca Chiara Bellini a seguito della commissione consiliare di lunedì (31 gennaio).

Mentre i gruppi di centrodestra chiedono un ritorno alle origini. Con i Consigli di Quartiere per elezione, seppur senza remunerazione, ma con spirito di volontariato, secondo la vicesindaca Chiara Bellini occorre studiare delle nuove formule partecipative. Con le regole da studiare anche con la stessa cittadinanza, con il coinvolgimento diretto nel formulare anche un eventuale nuovo regolamento. “L’approccio che ho proposto è quello di favorire il più ampio confronto possibile con la città su questi nuovi organismi di partecipazione territoriale – aggiunge la vicesindaca -. L’idea è quella di impostare questo percorso non come una proposta a scatola chiusa della Giunta o del Consiglio comunale stesso, ma come un ragionamento plurale e aperto nell'idea che siano le persone che animeranno questi strumenti a doversi esprimere sul loro funzionamento”.

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Sulla modalità prosegue: “Saranno promosse una serie di opportunità miste tra modalità di interazione online e incontri di approfondimento e confronto dal vivo, attraverso cui sarà possibile leggere i vari punti salienti della proposta, commentarli ed eventualmente proporre emendamenti da riportare alla Commissione consiliare, che avrà il compito poi di recepire, fare sintesi e di redigere un testo finale da proporre al Consiglio comunale. L’obiettivo è di arrivare ad una stesura definitiva del testo da sottoporre al Consiglio comunale in tempi utili per avviare i nuovi organismi territoriali nel 2022”.

E in conclusione si addentra: “Occorre dare valori nuovi a vecchi strumenti, come quelli delle passate circoscrizioni, significa riconoscerne il valore dal punto di vista della rappresentanza territoriale, ma anche la necessità di cambiarne radicalmente il funzionamento. A nessuno interessa ripristinare forme burocratizzate e bloccate di rappresentanza ma, semmai, avviare percorsi di capacitazione, per dirla con le parole della filosofa Martha Nussbaum, in grado di dare risalto e protagonismo sociale nella gestione dei beni comuni e nelle scelte della città ai cittadini intesi sia in forma singola che associata”.

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