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Cronaca

Il consiglio si spacca sull'audizione dei medici no-vax. "Frattura insanabile, andiamo dal Prefetto"

La posizione di Matteo Angelini (movimento 3V): "Situazione di forte disagio, così viene a mancare la fiducia nell'operato della Presidente del Consiglio"

Il tema dell’audizione in consiglio comunale dei medici sospesi, per aver scelto di non effettuare il vaccino del Coronavirus durante il periodo di pandemia, a Rimini continua a tenere banco. E ad aprire quella che da alcuni consiglieri viene descritta come una spaccatura tra opposizione e maggioranza Riminese ormai insanabile. “Ma non solo – dice il consigliere Matteo Angelini (movimento 3V) -, la questione è molto più grave del previsto. In ballo c’è un rapporto di fiducia, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, con la presidente Corazzi che in questo anno abbondante di amministrazione si è andato via via logorando a causa della sua totale incapacità di porsi al di sopra delle parti, di essere la presidente di tutto il Consiglio”.

“Una sfiducia nel suo operato che si è rafforzata in occasione dei tematici sulla Sanità Riminese richiesti da me come primo firmatario e da altri noti membri dell’opposizione e costantemente boicottati attraverso scuse sempre nuove e scelte estremamente lontane dalla democraticità che non dovrebbe mai mancare da parte di chi ricopre certi importanti ruoli”, prosegue Angelini.

“Non si tratta di un attacco alla persona e ci mancherebbe altro, si tratta di denunciare pubblicamente una situazione di forte disagio che si è andata a creare nei confronti di una figura a mio avviso non in grado di permettere il corretto svolgimento dei lavori nemmeno di fronte ad un regolamento chiaro che solo la totale mancanza di buon senso può portare ad interpretarlo come le alte sfere del Pd le stanno indicando di fare”.

“Pensavamo che la mia terza richiesta sarebbe stata quella buona per dare a Rimini e ai Riminesi una serata informativa sul tema delle criticità del Pronto Soccorso e dell’Usl Romagna di cui lo stesso sindaco in settimana aveva sollevato e per cui anche dal Parlamento iniziano ad arrivare forti segnali di allarme. Abbiamo chiesto un confronto tra professionisti che andasse a colmare il vuoto lasciato dai due tematici boicottati e disertati tra ottobre e novembre dello scorso anno, abbiamo chiesto una convocazione anche in seconda seduta in modo da non mettere nuovamente in difficoltà la maggioranza a dover partecipare ad un evento al quale non vuole partecipare per tutte le motivazioni più o meno legittime da loro”.

“Nel frattempo, ci vediamo costretti a riprendere le consultazioni con il Prefetto di Rimini con l’ultima fievole speranza di trovare una soluzione ad una situazione che non fa bene a nessuno, a Rimini e ai Riminesi in primis – conclude Angelini -. In occasione del nostro primo incontro con il precedente Prefetto, avevamo avuto grandi rassicurazioni dopo avere esposto il tutto. Il 14 febbraio, a fronte di una mia nuova richiesta, avremo un nuovo incontro che ci permetterà di conoscere il Prefetto appena nominato e di esporre nuovamente la grave situazione di cui sopra”.

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