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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Consulente finanziario fa sparire 400mila euro dal conto corrente di una 90enne

L'anziana si era affidata all'uomo consegnandogli bancomat e libretto degli assegni con l'impegno che ogni mese le fosse portata a casa la somma necessaria ai suoi bisogni

Ha patteggiato una pena sospesa di 1 anno e 4 mesi, oltre a restituire parte del maltolto, un consulente finanziario di un istituto di credito 52enne che nel corso di 4 anni ha alleggerito il conto corrente di una cliente 90enne di quasi 400mila euro ed è stato accusato di appropriazione indebita. Secondo quanto emerso l'anziana, che a causa dell'età aveva una serie di difficoltà a recarsi nell'istituto di credito, si era accordata con l'uomo affinché lui le prelevasse i contanti necessari ai suoi fabbisogni e gleli consegnasse a casa. Proprio per questo la vittima aveva affidato all'uomo sia la tessera bancomat che il libretto degli assegni con questi che aveva iniziato ad operare una serie di prelievi. La 90enne, quindi, riceveva regolarmente i contanti che le servivano ma a monte veniva "scremati" dal 52enne che operava una "cresta" di oltre il 50% rispetto alle necessità dell'anziana il cui conto corrente si assottigliava ogni giorno di più.

Ad accorgersi che qualcosa non andava era stato l'avvocato della donna che si era presentato alla sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri raccontando come la sua assistita stava subendo il depauperamento del proprio patrimonio indicando come autore il consulente finanziario di fiducia sul quale aveva già fatto affidamento il defunto marito di lei. Gli inquirenti della Polizia Giudiziaria dei carabinieri hanno così iniziato ad analizzare tutta la movimentazione sul conto corrente dell'anziana scoprendo che, sia attraverso l'utilizzo del bancomat che mediante la negoziazione di assegni, gli importi prelevati dal consulente finanziario erano molto più elevati della cifra mensile che avrebbe dovuto consegnare alla vittime. Dai movimenti bancari è emerso che, anche più volte al giorno, il 52enne prelevava contanti fino ad importi di 10/15mila euro al mese. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti l'uomo avrebbe prelevato, nel 2017, 27.500 euro; nel 2018 la cifra era salita a 48.500 euro per poi schizzare, nel 2019, a 134mila euro fino al massimo, raggiunto nel 2020, di 162.950 euro. Nell'anno in corso, invece, i prelievi erano già arrivati a 21.250 euro. Il tutto per un totale complessivo di 395.200 euro.

Il 52enne era quindi finito in manette nell'aprile del 2021 quando, al termine dell'indagine, gli inquirenti avevano accertato come il consulente finanziario era effettivamente un intermediatore finanziario regolarmente iscritto all’albo, allo stato consulente per un Istituto di credito riminese, nonchè proprietario di quote societarie di un bed and breakfast in riviera, di essere titolare di più conti correnti e rapporti finanziari nonché comproprietario di più immobili. Al termine dell'inchiesta il pubblico ministero che ha coordinato l'indagine, Paolo Gengarelli, aveva chiesto e ottenuto dal gip il sequestro preventivo di tutti gli immobili, delle quote societarie, dei conti correnti e di ogni bene mobile nei confronti dell’intermediario. A finire sotto sigilli erano state 5 abitazioni e un garage situati a Rimini, un'abitazione nell'entroterra riminese, il 33% di quote associative pari ad euro 22.700 e un motociclo. Durante l’operazione, inoltre, erano state effettuate perquisizioni presso la residenza del 52enne, nella casa che utilizzava nell’entroterra per passare le vacanze nonché all’interno dell’istituto bancario dove svolgeva l’attività di consulente.

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