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Cronaca

Contagi in risalita: in una settimana +39,5%. Altini: "I vaccini riducono i sintomi più gravi e preoccupanti"

Il Direttore Sanitario di Ausl Romagna: "C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita. Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza"

L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino con i dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge che, dopo sei settimane di seguito in cui vi era una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti che percentuali, nelle ultime due settimane la curva epidemica torna a salire. Nel periodo dal 14 al 20 marzo, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 6.336 positività (23.9%) su un totale di 26.484 tamponi (molecolari e antigenici). Il totale dei nuovi positivi risulta essere contagiato dalla variante Omicron. Cresce il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni per 100.000 abitanti in tutti i distretti dell’AUSL della Romagna. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra una situazione in crescita rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 161 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione.

La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica che registra un ulteriore incremento rispetto alla settimana scorsa e, in Romagna, non risulta più essere la maglia nera per numero di contagi superata da quella di Ravenna. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti nuovi 1780 casi positivi (erano 1276 la scorsa settimana) con un aumento del 39,5%. Il tasso d'incidenza per 100mila abitanti torna ad alzarsi sopra quota 250 in entrambi i distretti: quello di Rimini conta 495 positivi (in lieve aumento rispetto alla precedente rilevazione) e quello sud 475.

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, è nuovamente tornata a crescere: sono infatti 161 i pazienti che si trovano ricoverati nei reparti Covid (134 la scorsa settimana) per un aumento del 16,8% ai quali si aggiungono altri 8 in terapia sub-intensiva (erano 15 la scorsa settimana) mentre per quanto riguarda la Terapia intensiva il numero resta invariato con 6 pazienti. Nell'ultima settimana sono tornati a salire anche i decessi per Covid: 15 quelli registrati in Romagna e nessuno nella provincia di Rimini col totale dall'inizio dell'epidemia a 1296.

Al momento nella provincia di Rimini risultano 49 sanitari dipendenti Ausl e 1 convenzionati, pari allo 0,9% del personale sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione, dato in aumento rispetto all'ultima rilevazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini la situazione si è sostanzialmente normalizzata e attualmente sono in quarantena gli alunni di 15 classi: 10 alle medie e 5 alle superiori. Allo stesso tempo non risultano focolai attivi all'interno di strutture socioassistenziali o ospedaliere.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, tenendo conto dell'introduzione della vaccinazione anche per la fascia 5-11 anni, i dati del riminese indicano che ad aver completato il ciclo per la copertura è al 79% della popolazione, il dato più basso di tutta la Romagna con le altre province che hanno abbondantemente superato l'80%. Nel dettaglio, il 97% degli over 80, dell'92% per la fascia 70-79, del 88% per la fascia 60-69, del 85% per la fascia 50-59, del 78% per la fascia 40-49, del 78% per la fascia 30-39, del 84% per la fascia 20-29, del 75% per la fascia 12-19 e del 15% per la fascia 5-11 anni.

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna - indicano un aumento del numero dei contagi, a conferma di una circolazione virale ancora molta alta. Tuttavia, all’andamento dei nuovi casi non corrisponde al momento stesso incremento dei ricoveri, in particolate nei reparti di terapia intensiva, grazie all’effetto vaccini che riduce nettamente i sintomi più gravi e preoccupanti della malattia. Questa risalita non deve allarmarci, deve piuttosto spingerci a prestare ancora molta attenzione ai nostri comportamenti. C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita. Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza, mentre chi si è immunizzato con due dose deve proseguire con la terza perché il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa, con tutto ciò che ne consegue. Non è certo questo il momento di allentare la presa.”
 

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