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Cronaca

Nuovo decreto: ingressi scaglionati a scuola, palestre e piscine a rischio chiusura

Tante le ipotesi: dallo stop a fiere e congressi, all'ipotesi di vietare di consumare alcolici in piedi fuori dai locali dalle 18

Il nuovo Dpcm previsto per già per domenica 18 ottobre dovrebbe prevedere la chiusura dei bar e dei locali ale 21 e dei ristoranti alle ore 23 o alle 24. Nella serata di sabato, il premier ha avuto una riunione fiume con i capidelegazione della maggioranza su quanto dovrà prevedere il nuovo decreto. Ma sugli orari, confermano fonti di governo, si tratta di ipotesi, nessuna decisione è stata ancora presa. E il presidente del Consiglio Giuseppe Conte frena. 

Dpcm 18 ottobre: le nuove misure della stretta

Nella notte, durante il consiglio dei ministri che ha approvato ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 e la proroga delle cartelle esattoriali al 31 dicembre 2020, si è discusso delle nuove misure dell'emergenza Coronavirus, mentre il bollettino della Protezione Civile di ieri riportava quasi undicimila casi e 47 morti. Ma le misure anti contagio da Covid-19 che entreranno nel nuovo Dpcm non sono ancora state definite nel dettaglio. Prima servirà un altro confronto con gli enti locali e una discussione finale nel governo: per questo si immagina il varo per domenica sera. 

Al termine di una discussione che fonti di maggioranza definiscono "assai tesa", mancherebbe ancora una sintesi ancora su diversi aspetti, per i quali decisivo sarà il confronto con gli enti locali: dallo stop a fiere e congressi, all'ipotesi di vietare di consumare alcolici in piedi fuori dai locali dalle 18. La nuova stretta dovrebbe puntare, come suggerito anche dal Cts, su una serie di misure come:

- lo smart working al 75% nella pubblica amministrazione;
- lo scaglionamento degli orari delle scuole superiori, con l'ipotesi di ingresso alle 11 e una quota di didattica a distanza per alleggerire i trasporti (ma non si esclude neanche una riduzione della capienza massima degli autobus);
- lo stop agli sport di contatto dilettantistici e - ma ancora non c'è certezza - la chiusura di palestre e piscine.

Si punta inoltre su una spinta al tracciamento dei contagi, sollecitata dagli esperti. Continua a dividere il pacchetto delle misure anti movida e una possibile forma di "coprifuoco". Al termine del vertice serale a Palazzo Chigi, il punto di caduta sembra essere la chiusura di bar e pub alle 21, ristoranti alle 24, per non pesare su un settore già in grande sofferenza. Ma dal governo invitano alla cautela nelle indiscrezioni: c'è chi continua a spingere per misure ancora più dure, soprattutto nel weekend. E chi, come Italia Viva, è contro le nuove chiusure e tiene alta la guardia: nonostante la smentita di diverse fonti di governo, i renziani non escludono che fino all'ultimo possa tornare sul tavolo l'ipotesi - da loro osteggiata - di uno stop a parrucchieri e centri estetici. C’è la mano di Conte dietro la scelta di non bloccare parrucchieri e centri estetici: il premier ritiene che chiudere queste attività darebbe il senso di un’emergenza che richiama il primo lockdown.

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