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Cronaca

Coronavirus, Altini (Ausl): "Curva dei contagi in diminuzione, ma siamo ancora in emergenza"

Questa la fotografia del direttore sanitario: “C'è una dinamica temporale abbastanza scritta, riscontrata dai numeri in modo inequivocabile"

“Come pressione massima negli ospedali il picco c'è stato tra il 17 e il 18 marzo, con quasi 800 ricoveri per malati covid su tutta la rete in modo abbastanza omogeneo in tutto il territorio, con 250-260 ricoveri per ambito. Grazie all'attività di prevenzione messe in atto, la curva dei contagi sta diminuendo”. A fare il punto sull'evoluzione della terza ondata dell'epidemia da covid-19 in Romagna è il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini, intervenuto sabato pomeriggio nella consueta diretta Facebook organizzata dal deputato romagnolo Marco Di Maio col professor Claudio Vicini.

Questa la fotografia del direttore sanitario: “C'è una dinamica temporale abbastanza scritta, riscontrata dai numeri in modo inequivocabile: dal momento in cui calano i contagi passano sei-sette giorni per vedere una flessione nei reparti di Pneumologia, Medicina e Infettive, che interesserà in seguito anche le Sub-Intensive e Terapie Intensive. Quindi complessivamente occorrono circa 15 giorni per un ulteriore allentamento della pressione negli ospedali”.

L'impatto sui giovani

Una terza ondata che ha colpito anche i giovani: “Il numero dei contagi nella fascia 0-24 anni è arrivato al 25%. Abbiamo notato come la variante inglese abbia una permeabilità superiore e questo ha modificato l'epidemiologia dei contagi. L'8 marzo abbiamo avuto alto numero focolai altissimo in ambito scolastico, che hanno modificato di fatto la dinamica espansiva dei contagi. Sono aumentate di conseguenze le incidenze nella parte genitoriale di quei focolai. Questo ha generato meno decessi, perchè non tutta questa fetta di popolazione è finita in Rianimazione. Ma abbiamo avuto un utilizzo altissimo delle Sub-Intensive, che conta 117 postazioni, e che ha gestito un numero altissimo di pazienti, preservando le terapie intensiva”.

Peggio della prima ondata

Altini ha chiarito che è stato “raggiunto uno dei picchi più alti, ma la Romagna in questo ultimo mese ha avuto un numero di contagi su ospedali molto superiore rispetto alla prima ondata di un anno fa. Abbiamo avuto anche circa 900 al giorno, con 9mila telefonate di contact tracing, che ha portato ad circa 800 ricoveri. Ed è stato importantissimo il supporto del settore privato, pubblico allargato come ama definirlo il direttore generale Tiziano Carradori, con 350 posti letto. Per un momento siamo stati impegnati con 1200 letti su pazienti covid o su pazienti liberi da covid, ma che non avrebbero trovato una collocazione adeguata all'interno degli ospedali”.

Attenzione alta

“Il momento più critico è stato superato nella sua acme, stiamo leggermente calando, ma dobbiamo tenere altissima l'attenzione - è il richiamo di Altini -. La Romagna vanta una rete di posti letto di Terapia Intensiva eccellente, con oltre 100 posti a disposizione, ne stiamo dedicando 66 come occupazioni posti letto e la differenza è per l'attività di chirurgia ordinaria. Questo impatto ha fatto lavorare la Romagna in rete, nel senso che la dotazione complessiva dei posti letto viene gestita giornalmente in modo da tenere bilanciate le componenti covid e non covid per mantenere attive anche le attività non collegate al virus”.

Effetto sulle terapie intensive

“Il calo dei contagi avrà effetto sulle Terapie Intensive solo 10-12 giorno dopo, quindi stiamo vedendo ora il picco delle incidenze – ha ribadito il direttore sanitario -. In questi giorni si ridurrà questo impatto. L'altra scelta strategica che abbiamo operato è che tutte le Rianimazioni sono ibride, con gestioni covid e non collegate al virus, mantenendo le due linee di produzione sempre attive. E non abbiamo interrotto in modo uniforme e complessive le attività a carico delle competenze delle attività non covid”.

Vicini: "Picco smussato, ma non rallentato"

“Non dobbiamo abbassare la guardia - evidenzia Vicini, ricordando che l'11 marzo 2020 ci fu la dichiarazione di pandemia -. La media nazionale dell'Rt è al di sopra dell'1 e siamo ancora in una fase di espansione rallentata. Il picco è smussato, ma non è superato. Bisogna considerare il fatto che abbiamo affrontato non una, ma due pandemie, con la variante inglese che sta prendendo il sopravvento. Stiamo combattendo due guerre, perchè il nemico è di fatto è cambiato, e siamo in trincea da un anno, compreso il personale tecnico-amministrativo”.

Il punto sui vaccini

Altini ha fatto anche il punto sulla campagna vaccinale: “In questo momento siamo impegnati nella conclusione degli over 80, circa 95mila in Romagna, ed i paragoni tra regioni lasciano il tempo che trovano, perchè tutto è collegato alla conformazione del territorio. Il termine è previsto entro metà aprile. Conclusa questa fase sarà pianificata quella relativa alla fascia 70-75 anni. La dinamica organizzativa è molto connessa ai tipi di vaccini a disposizione e alla semplicità di utilizzo, oltre alla possibilità di ingaggiare personale (medici di medicina generale, pediatri e farmacisti, ndr) per aumentare l'offerta di servizio al fine di soddisfare la domanda principale”.

Le priorità

“E' una campagna storica, che necessita di capillarità ed energie professionali e che deve coinvolgere tutti gli asset – ha rimarcato -. Si può fare sempre meglio ed accolgo le critiche costruttive, perchè si tratta di uno scenario nuovo”. E' stato anche ricordato che le priorità sono basate su indicazioni ministeriali: “E' stata evidenziata l'importanza dei conviventi di persone anziane e caregiver, ma al momento non si sa ancora quando comincerà. Fa parte della politica nazionale e sarà programmato appena possibile”.

Vaccinazioni a domicilio

Proseguono anche le vaccinazioni a domicilio: “Sono in corso ed hanno un dispendio energetico altissimo per il sistema, perchè in otto ore la squadra incaricata ne riesce a completare circa 8-10. Scontiamo una carenza, anche dal punto di vista delle competenze mediche-infermieristiche reclutabili sul mercato. Importante sarà l'utilizzo dei futuri medici specializzandi che si stanno formando e proprio su questo aspetto venerdì abbiamo fatto il punto per l'organizzazione. Serve pazienza”.

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