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Cronaca

Per la prima volta dopo 4 settimane i numeri sono in calo: nel riminese flessione del 19,5%

La variante Omicron è all'80% delle infezioni registrate, in provincia di Rimini c'è stata una vera e propria escalation di positività nelle scuole

L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino con i dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge che per la prima volta da quattro settimane si registra una stabilità della curve epidemica. Nel periodo dal 10 al 16 gennaio, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 37.043 positività (37.6%) su un totale di 98.401tamponi (molecolari e antigenici). La flessione, rispetto alla settimana precedente, è del 5,6% a fronte di un aumento del numero dei test effettuati. In totale sono ricoverati 467 pazienti, di cui 29 in terapia intensiva. La variante Omicron è all'80% delle infezioni registrate. Stabile anche il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna. Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali , dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione.

La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica che registra una flessione rispetto alla settimana scorsa e, in Romagna, non risulta più essere la maglia nera per numero di contagi superata da quella di Ravenna. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti nuovi 11386 casi positivi (erano 14154 la scorsa settimana) con una diminuzione del 19,5% così distribuiti: nel distretto riminese che conta un'incidenza di 3445 malati ogni 100mila residenti (erano 3813 la scorsa settimana) mentre la zona sud ha un'incidenza di 3233 malati ogni 100mila residenti (erano 3964 la scorsa settimana).

Coronavirus, l'analisi nel bollettino settimanale Ausl Romagna

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, ha avuto una leggera crescita: sono infatti 467 i pazienti che si trovano ricoverati nei reparti Covid (463 la scorsa settimana) ai quali si aggiungono altri 62 in terapia sub-intensiva (60 la scorsa settimana) mentre per quanto riguarda la Terapia intensiva il numero è in calo con 29 pazienti (39 la scorsa settimana). Nell'ultima settimana sono cresciuti i decessi per Covid: 41 quelli registrati in Romagna di cui 10 nella provincia di Rimini che portano il totale dall'inizio dell'epidemia a 1174.

Al momento nella provincia di Rimini risultano 92 sanitari dipendenti Ausl e 9 convenzionati, pari all'1,9% del personale sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini c'è stata una vera e propria escalation di positività che hanno portato alla quarantena gli alunni di 166 classi: 6 nella fascia 0-3 anni, 35 nella scuola d'infanzia e 73 in quella primaria, 20 medie e 32 alle superiori. Allo stesso tempo risultano 5 focolai attivi tutti in strutture ospedaliera.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, i dati del riminese indicano che ad aver completato il ciclo per la copertura è l'80% della popolazione, il dato più basso di tutta la Romagna con le altre province che hanno abbondantemente superato questa soglia. Nel dettaglio, il 96% degli over 80, dell'89% per la fascia 70-79, del 85% per la fascia 60-69, del 81% per la fascia 50-59, del 74% per la fascia 40-49, del 72% per la fascia 30-39, del 77% per la fascia 20-29 e del 68% per la fascia 12-19.

I vaccinati da meno di 5 mesi o che hanno effettuato la dose booster sono i  più protetti; i non vaccinati hanno un rischio di: infettarsi che va da 2,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, a 3,4 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi, fino ad arrivare a 7,8 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Essere ricoverati in ospedale di 5,4 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 6,4volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 9 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster. Tale dato regionale viene confermato anche in Ausl della Romagna dove i non vaccinati hanno: un rischio di acquisire l'infezione da SARS CoV-2 di 2,5 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, 3,5 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi e oltre 9 volte maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Un rischio essere ricoverati in ospedale per COVID di  6,5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 5,8 volte maggiore rispetto ai  vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 35 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

“Dai dati della settimana presa a riferimento  - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – si evidenzia una stabilità dei nuovi contagi e anche sul fronte ospedaliero il tasso di occupazione dei posto letto da parte dei pazienti affetti da covid si mantiene stabile rispetto alla settimana scorsa, dopo più di dieci settimane di aumento. Certamente è un buon segnale, ma a fronte di un numero così alto di positività la situazione rimane ancora complessa, in particolare per i servizi di tracciamento e testing ancora sotto pressione nonostante l’immane sforzo da parte di tutti gli operatori sanitari, ma anche per i cittadini e tutte le famiglie visibilmente alle prese con le mille difficoltà del momento. Non dobbiamo mollare propria ora, occorre ancora grande attenzione e pazienza. Ricordo che da oggi, per i cittadini con assistenza sanitaria nella nostra regione e che abbiano già fatto la terza dose, è partita la sperimentazione dell’autotesting per inizio e fine isolamento in caso di positività utilizzando il Fascicolo sanitario elettronico. Si tratta di una sperimentazione utile introdotta dalla nostra Regione insieme alla possibilità per i cittadini di effettuare gratuitamente il tampone rapido di fine isolamento e quarantena nelle farmacie del territorio. Queste nuove misure dovrebbero consentire di allentare la pressione sui servizi impegnati nelle attività di tracciamento e testing. Nel frattempo  proseguono a ritmo serrato le somministrazioni delle terze dosi e alla fascia 5 – 11 anni. Ricordiamo ancora una volta che per le persone dai 12 anni in su la prima dose è ad accesso diretto, in tutti i centri vaccinali, quindi non richiede la prenotazione”.  
 
 

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