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Cronaca

In una settimana rialzo senza precedenti della curva epidemica: +218% di contagi

Variante Omicron al 36%, in totale negli ospedali della Romagna sono ricoverati 366 pazienti a cui si aggiungono altri 50 in Sub intensiva e 27 in terapia intensiva

L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino con i dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge un rialzo senza precedenti della curve epidemica. Nel periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 19.980 positività (25%) su un totale di 78.314 tamponi (molecolari e antigenici). Si registra un deciso aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+13766). In totale sono ricoverati 366 pazienti, di cui 27 in terapia intensiva.

La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica che registra una nuova impennata rispetto alla settimana scorsa e, in Romagna, risulta continuare a essere la maglia nera per numero di contagi. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti nuovi 7237 casi positivi (erano 2275 la scorsa settimana) con una crescita del 218,11% così distribuiti: nel distretto riminese che conta un'incidenza di 1968 malati ogni 100mila residenti mentre la zona sud ha un'incidenza di 1932 malati ogni 100mila residenti.

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, ha avuto una nuova crescita del 26,2%: sono infatti 366 i pazienti che si trovano ricoverati nei reparti Covid (290 la scorsa settimana) ai quali si aggiungono altri 50 in terapia sub-intensiva (55 la scorsa settimana) e 27 in Terapia intensiva (24 la scorsa settimana). Risulta del tutto evidente come questo aumento, abbia un andamento decisamente attenuato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie alla diffusione della vaccinazione. In particolare i ricoveri ordinari sono 2 volte inferiori e si registra un numero di decessi 4 volte inferiore.Nell'ultima settimana sono diminuiti i decessi per Covid: 27 quelli registrati in Romagna di cui 11 nella provincia di Rimini che portano il totale dall'inizio dell'epidemia a 1151.

Al momento nella provincia di Rimini risultano 90 sanitari dipendenti Ausl e 9 convenzionati, pari all'1,8% del personale sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini risultano in quarantena gli alunni di 45 classi: 6 nella scuola d'infanzia e 13 in quella primaria, 10 alle medie e 16 alle superiori. Allo stesso tempo risultano 10 focolai attivi: 9 in case di riposo e uno in una struttura ospedaliera.

I vaccinati da meno di 5 mesi o che hanno effettuato la dose booster sono i  più protetti; i non vaccinati hanno un rischio di: infettarsi che va da 2,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, a 3,4 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi, fino ad arrivare a 7,8 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Essere ricoverati in ospedale di 5,4 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 6,4volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 9 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster. Tale dato regionale viene confermato anche in Ausl della Romagna dove i non vaccinati hanno: un rischio di acquisire l'infezione da SARS CoV-2 di 2,5 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, 3,5 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi e oltre 9 volte maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Un rischio essere ricoverati in ospedale per COVID di  6,5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 5,8 volte maggiore rispetto ai  vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 35 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster

“I dati della settimana presa a riferimento evidenziano una situazione fortemente impegnativa dal punto di vista della corsa del contagio- commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna. - Su tutto il territorio romagnolo si registra una impennata di nuove positività riconducibili all’aumentata diffusione della variante Omicron che sta mettendo sotto pressione i servizi di tracciamento e testing. Fortunatamente, nelle persone vaccinate, questa nuova variante pare ad oggi, provocare solamente una sintomatologia lieve, mentre il rischio di contrarre la malattia in forme gravi resta lo stesso per le persone non vaccinate.  Per questo rivolgiamo ancora un appello ai cittadini. Questo alto numero di casi si riflette inevitabilmente anche sul versante ospedaliero con un conseguente aumento dell’occupazione dei posti letto covid dedicati. E sebbene la situazione ospedaliera  non sia paragonabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, grazie all’ effetto della vaccinazioni  come evidenzia peraltro il monitoraggio regionale, con questi numeri in crescita, anche i ricoveri sono destinati purtroppo ad aumentare. In questa situazione, per arginare la circolazione del virus,  non posso che ribadire ancora una volta quanto sia indispensabile vaccinarsi con la terza dose. Al contempo occorre accelerare la vaccinazione dei nostri ragazzi che devono poter vivere e rientrare a scuola in sicurezza, dopo le vacanza di Natale. Si raccomanda infine, ancora una volta di rispettare con il massimo scrupolo le regole anticontagio. E' importante per noi stessi e per aiutare tutti gli operatori sanitari che continuano a lavorare senza sosta”
 

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