L'annuncio ufficiale di Bonaccini: da domenica l'Emilia-Romagna è in zona gialla
Il presidente della regione: "Le restrizioni di queste tre settimane hanno dunque pagato, ma dobbiamo continuare a essere responsabili e rispettare le regole"
"Poco fa ho ricevuto dal ministro Speranza la conferma che da domenica l'Emilia-Romagna tornerà in zona gialla. Decisione che il ministro formalizzerà in una nuova ordinanza che firmerà nelle prossime ore". Così il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. "Ancora oggi e domani saremo quindi in zona arancione e passata la mezzanotte di sabato saremo in zona gialla". "Le restrizioni di queste tre settimane - aggiunge - hanno dunque pagato, ma dobbiamo continuare a essere responsabili e rispettare le regole perché l'impegno di tutti per frenare la pandemia deve proseguire, per proteggere la salute di ciascuno, a partire dalle persone più fragili, e aiutare le strutture sanitarie e sociosanitarie - medici, infermieri, operatori - che ogni giorno continuano a fare il loro lavoro in maniera encomiabile".
“L’Emilia Romagna da domenica torna in zona gialla - ha commentato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. - Sicuramente una notizia positiva, la certificazione che i sacrifici di queste ultime settimane hanno portato risultati importanti. Un ‘cambio di colore’ però che ci deve guidare a comportamenti responsabili, per non inficiare i risultati raggiunti e che potrà, con buon senso e responsabilità, dare la possibilità a tutti di vivere le prossime settimane non come vorremmo, ma con meno limitazioni. Il pensiero va a chi soffre, a tutto il personale medico e sanitario. Ai lavoratori e agli operatori economici colpiti dalle chiusure. Se è vero che le misure prese si sono rivelate efficaci, è alterttanto vero che ora, con la ripresa di alcune attività, molto dipenderà dal comportamento di ciascuno. Vanno rispettate rigorosamente le regole. E ci auguriamo che, rispettando tutti le regole, anche gli operatori economici più colpiti in questo periodo possano avere un minimo di sollievo. I numeri ci dicono che non c’è da abbassare la guardia, che il rischio di una terza ondata di contagi è dietro l’angolo. La nostra sanità sta reggendo: nonostante le difficoltà, il sistema tiene, riuscendo anche a proseguire nell’attività extra-Covid, garantendo la chirurgia, l’oncologia, mantenendo alta la qualità oltre che la quantità del servizio. Guai però a dare tutto questo per scontato, perché scontato non è. Una nuova ondata di contagi potrebbe rischiare di compromettere l’enorme lavoro che quotidianamente medici, infermieri, personale sanitario svolgono con enormi sacrifici. Ecco perché alla vigilia del ritorno alla ‘zona gialla’ abbiamo il dovere di continuare come fatto finora ad essere responsabili, mettendo il bene della collettività davanti all’individualismo. Saranno festività anomale e incerte, ma solo ognuno di noi può contribuire a renderle più serene, targhettandoci verso un 2021 che grazie alla scienza e ai vaccini ci potrà consentire di ripartire. Sarà un Natale particolare ma sarà comunque Natale. Ecco perché non abbiamo voluto spegnere le luci, luci che significano speranza. Sappiamo bene, però, che ora tocca a tutti noi mantenerle accese”.