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Cronaca

Coronavirus, la Regione vara il piano dei test sierologici per la "Fase 2"

Il commissario per l'emergenza: "Questi esami non sono dei giochini, ce ne sono 200 in commercio e noi ne abbiamo selezionati tre o quattro"

La giunta regionale di Stefano Bonaccini varerà oggi, giovedì 16 aprile, il piano sui test sierologici per accompagnare la ripartenza delle imprese. Lo ha annunciato durante la diretta Facebook per l'aggiornamento dei dati sull'epidemia di coronavirus il commissario per l'emergenza Sergio Venturi. Il quale ha voluto spedire un messaggio a coloro che si rivolgono a laboratori privati che offrono test sierologici. "Il test sierologico non è un giochino", avvisa il commissario. Questi test, ricorda Venturi, "non sono del tutto affidabili, ce ne sono 200 in commercio e noi con tutti i nostri medici e ricercatori ne abbiamo selezionati tre o quattro. Non siamo sicuri che quelli che vengono offerti ai privati siano efficaci e siccome ci troviamo in uno stato di emergenza ci prendiamo la responsabilita' di dire che questi esami non si fanno ai privati".

Ed ecco la novità: la giunta di viale Aldo Moro assumerà un provvedimento ("Sono sicuro che sarà preso per il meglio", sottolinea Venturi) per incaricare il servizio sanitario si svolgere i test a tappeto su "tutti gli operatori pubblici che garantiscono la sicurezza in questa regione", oltre a quelli già in corso a personale sanitario e operatori delle case protette. Non solo: la delibera stabilirà che i laboratori privati "potranno candidarsi a lavorare per conto del pubblico, perché ci stiamo preparando alla riapertura della produzione e avremo bisogno di fare molti testi sierologici, ma sotto l'egida e i criteri di sicurezza che stabilirà la Regione Emilia-Romagna", spiega ancora l'ex assessore alla Sanità.

Venturi, in conclusione, ha ribadito: "Non è il momento di toglierci una curiosità. Se non abbiamo i sintomi del Covid, non ce l'abbiamo. A chi ha un congiunto positivo faremo il tampone, oggi abbiamo le forze per farlo anche nelle case". Con questo divieto "non facciamo un dispetto a nessuno- sottolinea ancora il commissario per l'emergenza - facciamo un favore a ciascuno dicendo ciò che è efficace e ciò che non lo è. Se non è efficace in uno stato di emergenza non possiamo consentirlo".

(fonte Agenzia Dire)

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