Hera ribatte al Comune di Riccione: "Sono nostri soci, per abbattere Tari impieghino i dividendi"
La multiutility fa a sua volta i conti in tasca all'amministrazione della Perla Verde: "Hanno incassato 1 milione di euro per l'occupazione di suolo pubblico dei cassonetti"
Dopo le dichiarazioni dell’Assessore Santi del Comune di Riccione, che chiedeva ad Hera di utilizzare l'utile da 402 milioni di euro dello scorso anno per abbattere le tariffe della Tari in questo momento difficile per tutti, arriva la risposta della multiutility che a sua volta fa i conti in tasca all'amministrazione della Perla Verde. "Hera desidera innanzi tutto precisare che si confondono i risultati di un anno molto positivo per l’azienda, di cui è socio anche il Comune di Riccione, con la difficile situazione dell’anno corrente, per Hera come per tutti i cittadini e imprese - spiega la società in una nota stampa. - Rientra nella piena libertà dell’Assessore, e dell’Amministrazione, decidere di destinare la propria porzione di dividendo, ottenuto attraverso la partecipata Geat per le azioni ancora detenute, per ridurre la Tari ai cittadini e imprese, così come il Comune è libero di farlo con i proventi ricavati recentemente con l’ulteriore balzello posto in capo ad Hera relativo al pagamento della Tosap e pari a circa 1 milione di euro.
"Affermare che sia Hera a decidere il corrispettivo da pagare per i servizi richiesti dal Comune è quantomeno bizzarro - prosegue la multiutility - la società rendiconta annualmente e puntualmente i costi sostenuti, l’agenzia regionale Atersir verifica la correttezza, i Comuni approvano i Piani Economico Finanziari e scelgono il livello dei servizi per l’anno successivo. Così come non risponde al vero che Hera incassi 14,8 milioni, da questa cifra vanno dedotti circa 3 milioni di euro (oltre il 20%) che si tiene il Comune per sue attività amministrative, anche questi potrebbero essere oggetto di ulteriore contenimento a favore dei cittadini data la rilevanza dell’importo".
"Giova, infine, peraltro ricordare - conclude la nota - che i ricavi netti riconosciuti a Hera coprono esclusivamente i costi che vengono sostenuti per la fornitura del servizio; anche in queste settimane, con tutte le difficoltà e complessità che la situazione comporta, il Gruppo ha complessivamente oltre 4.500 persone operative sul campo e circa 3.000 attive in remote working, con questo garantendo anche la continuità operativa ed economica a tutte le imprese terze coinvolte. Per quanto attiene poi le azioni di supporto ai cittadini e imprese, l’azienda già da un mese si è resa disponibile a dilazioni e rateizzazioni senza interessi, oltre alla costante garanzia di pagamento ai fornitori per garantire loro una adeguata liquidità".