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Cronaca

Covid e vaccini, Petitti: "Promuovere a Rimini un centro di ricerca europea e sì alla patente vaccinale"

Rispetto al tema dell'immunità di gregge Grossi ricorda che per raggiungerla si deve coprire la popolazione 70-80 %

La situazione dei contagi Covid a Rimini e l’evoluzione del quadro epidemiologico, il dei vaccini nella ripartenza, le categorie prioritarie e gli strumenti per contrastare la pandemia. Questi i grandi temi affrontati sabato nell'incontro in diretta facebook sulla pagina della presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, che ha dialogato con Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi e Odontoiatri della Provincia di Rimini, Andrea Galeotti, dirigente Professioni Sanitarie Ausl Romagna – Direzione Infermieristica e Tecnica ambito di Rimini e Nicola Colamaria, presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Rimini.

Una riflessione sulla più grande campagna vaccinale che il nostro Paese abbia mai visto e sulle migliori scelte da adottare per far sì che si arrivi a un livello di copertura realmente efficace e funzionale. Sulla delicata situazione Emma Petitti ha avanzato tre impegni da portare avanti. Il primo è quello politico, ovvero, "mobilitare tutte le strutture di Rimini, pubbliche e private, e sostenerle nello sforzo di quella che è ad oggi la migliore sanità d’Italia potenziando anche la sinergia. C'è poi l'aspetto economico per cui Petitti ha evizenziato il bisogno di far ripartire tutti: ristoranti, hotel, bar, strutture fieristiche e congressi, cinema e teatri, i negozi e gli artigiani che sono sotto pressione. "Personalmente credo molto nell’idea del Patentino Vaccinale da assegnare a chi ha effettuato il vaccino come garanzia di libertà e sicurezza nei luoghi di socialità, per tornare alle attività ordinarie, a spostarci, a viaggiare. In particolare pensiamo a un territorio come Rimini, che per antonomasia fa del turismo uno dei suoi capisaldi in termini di economia ma che di stile di vita: qui sarebbe ancora più necessario un passaporto digitale che attesti quali sono le persone che si sono vaccinate per fare in modo che  la gente possa spostarsi senza limitazioni e allo stesso tempo in maniera sicura. Idea, tra l'altro, ripresa anche dalla Von der Leyen che ha aperto all'ipotesi di un passaporto UE per i vaccinati. Subito dopo dobbiamo partire con una grande campagna di promozione per sostenere la loro esistenza, e chiedere con forza a Roma e a Bruxelles che i ristori promessi diventino realtà, siano irrobustiti, e soprattutto arrivino in fretta, senza che vengano intrappolati dalle reti della burocrazia che in Italia è tremendamente ingombrante, e che è un mio impegno ridurre in tutti i luoghi in cui avrò responsabilità".

Infine, la presidente ha proposto di promuovere a Rimini un Centro di Ricerca Europea con i finanziamenti dalla UE, "partendo dalle attuali Facoltà per farle crescere ed avere a Rimini il Centro di Area Vasta legato alla medicina e alla Farmacia. Dalla Pandemia dobbiamo rinascere con lo studio e l’investimento sul lavoro e sulle competenze". 

Invece il dottor Grossi ha fatto il punto nello specifico sull'andamento della campagna vaccinale. "In Regione Emilia-Romagna abbiamo raggiunto quota 112 mila vaccinati, di cui 71 operatori sanitari, per lo più di sesso femminile, perché sappiamo che le professioni sanitarie sono molto al femminile. Stiamo andando bene. E’ una macchina che sta accelerando, ha bisogno di tanta benzina, speriamo che anche l’intoppo della Pfizer a livello Europeo non ci costringa a rallentare la corsa di questa macchina organizzativa estremamente complessa che è partita pienamente". 

In merito agli 800 vaccini persi per guasto congelatore a Forlì Grossi ha evidenziato di non volere entrare nel merito tecnico, "ma parlando in linea generale, pensiamo alla lunga filiera di consegna, approvigionamento. Come tutti i sistemi complessi, anche i più rodati, anche i più perfetti, non sono mai esenti da possibili incidenti. E’ capitato a casa nostra ma poteva capitare da qualsiasi parte d’Europa. Quanto successo non inficia tutta la macchina organizzativa".

E su cosa fa l’Ordine dei medici (2200 a Rimini) per promuovere la campagna dei vaccini? Grossi sottolinea: "Siamo coinvolti direttamente con un’azione di informazione verso la cittadinanza sull’utilità e la bontà dei vaccini. Lo ripeto: i vaccini sono sicuri, sono massimi presidi che possiamo mettere in atto per prevenire le malattie, come dimostra anche la storia passata. E’ una cintura di sicurezza che mettiamo alla popolazione per poterla far viaggiare in sicurezza. Ma non dimentichiamo una cosa. Dobbiamo comunque continuare a rispettare tutte le regole previste, come mascherina, distanziamento e igiene costante". 

Uno dei compiti dell’Ordine è, sicuramente, come ha spiegato il Presidente Grossi, quello di persuadere non solo la popolazione, ma anche gli stessi operatori, sebbene in una quota ridotta, restii alle vaccinazioni. "Quello della vaccinazione è un percorso su base volontaria, dunque quello che possiamo fare è cercare di convincere e persuadere gli operatori sull’utilità del gesto, che può diventare anche un imperativo deontologico per noi che abbiamo un albo professionale".  L’Ordine, inoltre, lavora per evitare che non capitino situazioni in cui il medico sostenga pubblicamente l’inutilità dei vaccini, fornendo dati non sostenuti dalla scienza medica, “altrimenti si potrebbe arrivare anche a sanzioni disciplinari”. 

"Un grande piacere scoprire come molti dei nostri colleghi, anche medici pensionati, si siano resi disponibili come vaccinatori volontari. L’azienda sanitaria ha messo a disposizione un indirizzo mail dove il medico volontario si iscrive direttamente per collaborare. Nelle prossime settimane servirà tanta ‘manodopera’ – medici vaccinatori - perché la macchina andrà sempre più veloce. Dopo aver vaccinato il personale sanitario si inizierà la vaccinazione nelle case di riposo, poi gli ultraottantenni. Come Ordine professionale abbiamo istituito un gruppo di lavoro che avrò la funzione di organizzare dibattiti, incontri, corsi di aggiornamento e momenti di divulgazione sui vaccini". 
Rispetto al tema dell'immunità di gregge Grossi ricorda che per raggiungerla si deve coprire la popolazione 70-80 %. "L’istituto Superiore di sanità ha dato una scaletta di priorità. Tra le categorie da mettere in sicurezza, a mio avviso, devono esserci, dopo gli operatori sanitari e anziani, gli insegnanti, insieme a tutto il corpo scolastico, per riaprire la scuola, ovviamente in massima sicurezza". 

Parola poi ad Andrea Galeotti, dirigente professioni sanitarie Ausl Romagna che ha sottolineato il prezioso contributo apportato anche dal capitale umano dei professionisti che da inizio pandemia sono impegnati h24 negli ospedali per assistere i pazienti. In totale, sono stati assunti 300 infermieri e circa 150, tra cui 35 professionisti neolaureati che il giorno dopo il festeggiamento della laurea sono entrati subito in corsia. A questi giovani infermieri è stato fatto un contratto di 36 mesi per dare loro una sicurezza lavorativa. Inoltre, sono stati inseriti in unità organizzative affiancati da operatori più esperti. "La vera sfida è quella di vaccinare il maggior numero di persone in minor tempo possibile. Vogliamo potenziare ulteriormente la macchina, affinché si riescano ad effettuare 900 vaccini al giorno"

Infine, Nicola Colamaria, presidente dell'ordine delle professioni infermieristiche di Rimini si è soffermato sulla resilienza e il coraggio dimostrato dagli infermieri fin dallo scoppio della pandemia, i quali si sono ritrovati ad assistere un numero elevato di persone e a far fronte a un’assistenza mai sperimentata prima. "Stiamo ricevendo diverse richieste da parte degli infermieri liberi professionisti (che spesso lavorano negli studi medici associati) che vogliono accedere alla vaccinazione, proprio a testimonianza del bisogno di vaccinarsi che c’è nella professione. La direzione è quella del vaccino, che rappresenta un gesto d’amore verso se stessi e l’intera collettività. Prima o poi troveremo una cura contro il Covid, ma nel frattempo la strada da percorrere è senza dubbio quella della vaccinazione".

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