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Cronaca

Crisi nel settore edilizio, manifestazione dei sindacati alla ex colonia Murri

Per le categorie sindacale degli edili la struttura "è il simbolo di ciò che si potrebbe fare e non si fa"

“Lavorare con dignità e riqualificare il territorio” è la parola d’ordine con la quale le categorie sindacale degli edili FILLEA CGIL – FILCA CISL – FENAL UIL richiamano l’attenzione delle cittadine e dei cittadini della città di Rimini organizzando un presidio che si terrà  nella mattinata di venerdì 10 luglio al Parco Murri a fianco della ex colonia Murri. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a sostegno dei lavoratori delle costruzioni del territorio e dei tanti disoccupati e cassaintegrati del settore. La scelta del luogo non è casuale: la ex colonia Murri, secondo le organizzazioni sindacali, "è il simbolo di ciò che si potrebbe fare e non si fa".

"Simbolo di quella riqualificazione e recupero, a consumo del suolo zero, - proseguono i sindacati - che tanto bene farebbe al nostro settore, all'economia del nostro territorio e alla vivibilità delle nostre città. Gli effetti della crisi nel settore delle costruzioni nella provincia di Rimini sono devastanti, e l'indicatore occupazionale lo conferma: nel periodo 2008/2015 gli operai edili che hanno lavorato nel territorio provinciale sono passati dai 7000 addetti dell’anno 2008 agli attuali 4800, con un saldo negativo pari a 2200 addetti che rappresenta, pertanto, oltre il 30% di perdita di posti di lavoro. Ma non è tutto !!! Se fino ad oggi il drammatico continuo calo di lavoro nel settore è stato parzialmente fronteggiato con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, a breve l’ ovvia conseguenza del termine di tali ammortizzatori sociali sarà una ulteriore tragica riduzione dei posti di lavoro. In questo contesto si inseriscono i provvedimenti assunti dal Governo sulla materia inerente il mercato del lavoro che certamente hanno un effetto ulteriormente depressivo sul settore. Il Jobs Act, inoltre, così come è applicabile nel settore edile, diminuisce le tutele dei lavoratori e nulla ha messo in campo per rendere il lavoro certo e dignitoso. Basti pensare che la non applicabilità dell’Art. 18 nei cambi di appalto, peraltro frequenti e pratica comune nel settore dell’edilizia, renderà i lavoratori e le lavoratrici del settore più deboli e ricattabili".

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