Da Riccione a Misano al via un maxi intervento per il ripascimento della costa
In totale verranno stesi 300mila metri cubi di sabbia per difendere la spiaggia dalla costante erosione che rischia di farla sparire
Un volume di ripascimento pari a 185 mila metri cubi: è quanto previsto, per il comune di Misano Adriatico, dal Progettone 4 di messa in sicurezza dei tratti critici del litorale marino dell’Emilia-Romagna, elaborato dalla Regione e dal gruppo progettazione dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile. Il progetto relativo al lotto 1, quello che riguarda le tre province della Romagna, è stato presentato questa mattina a Ravenna, alla presenza dell’Assessore Regionale Irene Priolo. Per quanto riguarda il litorale di Misano, si è osservato che è oggetto di una costante erosione dal 1943, con una situazione non uniforme. L’intervento previsto per Misano si concentrerà nell’area sud, tra Portoverde e Rio Agina, e nord al confine con Riccione. Il volume di ripascimento, come detto, è pari a 185.000 mc per un tratto di circa 1.500 m.
“Abbiamo accolto con grande soddisfazione questa notizia – spiega il Sindaco Fabrizio Piccioni, presente all’incontro di questa mattina – e ringraziamo la Regione per l’impegno su questo fronte. L’aspetto della sicurezza e di preservazione del nostro arenile è ovviamente quello che ci sta più a cuore, ma non di secondaria importanza è il fatto che, grazie a questo intervento, potremo ampliare la nostra spiaggia, offrendo una maggior estensione a disposizione dei bagnanti. Il tutto dovrebbe completarsi entro la primavera 2022 così da essere pronti, ci auguriamo, per la prossima stagione balneare”.
Anche l'assessore al Demanio del Comune di Riccione, Andrea Dionigi Palazzi ha partecipato a Ravenna, alla prima seduta della Conferenza dei Servizi relativa al cosiddetto "Progettone 4" di ripascimento della costa adriatica messo a punto dalla Regione Emilia Romagna, con la partecipazione dell'assessore regionale Irene Priolo. Confermata la portata strategica e fondamentale del progetto di maxi ripascimento, su cui la Conferenza dei Servizi si è soffermata sia da un punto di vista tecnico che politico, e il cronoprogramma che vede l'inizio dei lavori, (si tratta di un'opera da 23 milioni di euro) proprio a Riccione nella prossima primavera. La Regione ha quindi confermato che presto si procederà a bando e che per quanto riguarda la spiaggia riccionese sono in arrivo 175 mila metri cubi di nuova sabbia. I lavori avranno una durata variabile dai 40-50 giorni e verrà eseguito con sabbie prelevate da depositi a circa 50 chilometri al largo.
"Finalmente dopo cinque anni dall'ultimo consistente intervento a cura della Regione, abbiamo avuto la conferma che i lavori di maxi ripascimento inizieranno proprio dal litorale di Riccione a cui sono destinati 175 mila m³ di sabbia - ha detto l'assessore Palazzi -. I lavori termineranno in tempo utile per la stagione balneare 2022, in maniera da rendere la spiaggia di Riccione accogliente, adeguatamente ampia e bella per ospitare i nostri turisti e rendere il lavoro dei nostri operatori di spiaggia più agevole. Questa del ripascimento del litorale, è un'esigenza fondamentale della città e ogni anno come Amministrazione ci siamo adoperati per garantire un'ottima fruibilità della spiaggia. Non solo, in questi anni abbiamo costantemente interpellato la Regione per avere tempi certi sul maxi ripascimento. Un'insistenza che è stata premiata proprio con un cronoprogramma che vede Riccione la prima città ad essere interessata dai lavori, quindi in tempo per la prossima estate. Va però fatta anche una considerazione a più lunga scadenza, come è stato sottolineato durante la Conferenza dei servizi, la sabbia non è infinita. I ripascimenti sono degli interventi temporanei che vanno scadenzati e ripetuti nel tempo, va invece analizzato e pensato un sistema che duri più a lungo e che garantisca una lunghezza di spiaggia costante e sicura. Riccione ha avviato una sperimentazione interessante in questo campo in collaborazione con l'Università di Bologna utilizzando i W-Mesh, le barriere soffolte diventate un "reef" per tante specie marine. Penso che si debba quindi pensare in termini di sistema di tutta la costa romagnola ed affrontare la problematica dell'erosione costiera anche avvalendosi di nuove metodologie".