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Cronaca Riccione

Dall'Abruzzo per inondare di "neve" i locali e i consumatori di Riccione

Stroncata dai carabinieri della Compagnia della Perla Verde na banda dedita allo spaccio di cocaina

Si è conclusa con 8 misure di custodia cautelare, 4 in carcere e 4 con l'obbligo di firma, e di un arresto in flagranza l'operazione "Drug Coast" dei carabinieri di Riccione che hanno scardinato una banda dedita allo spaccio di cocaina nei locali della Riviera e non solo. L'indagine era partita nel 2014 quando, a finire in manette, era stato Gerardo "Gerry" Cataldo, 48enne residente nella Perla Verde, che gestiva un negozio di sigarette elettroniche in viale Ceccarini. Secondo le indagini dell'Arma, l'attività commerciale era un paravento per nascondere un fiorente giro di spaccio di "neve" dove gravitavano consumatori e pusher. Il proseguo dell'inchiesta aveva permesso di scoprire che, dopo l'arresto del 48enne trovato in possesso di 100 grammi di cocaina, a rifornire il gruppo era subetrato un altro personaggio: il pescarese 52enne Walter Luciani. Sulla base di quanto acquisito dagli inquirenti dell'Arma, sarebbe stato quest'ultimo che, da Pescara, risaliva la costa adriatica per consegnare lo stupefacente sia nelle Marche che a Riccione.

In manette i pusher della Perla Verde

Nella Perla Verde, quindi, la cocaina veniva acquistata in blocco da Alberto Nai, 54enne, Gentian Kafazi, 41enne, e Armando Nanaj, 34enne, che, a loro volta, la distribuivano ai loro clienti. Nel corso delle indagini, sono state 35 le persone indagate a vario titolo per le cessioni di stupefacenti con un giro documentato di circa 200 clienti. Il blitz che ha portato all'arresto dei quattro soggetti, scattato nella notte tra giovedì e venerdi, ha visto finire in manette anche una quinta persona di 38 anni, trovato in possesso di circa 80 grammi di eroina, alcune decine di grammi tra hashish e marijuana, oltre a tutto il materiale per confezionare le dosi di stupefacenti. Al Luciani, arrestato con il supporto dei carabinieri di Pescara, sono stati trovati 120mila euro in contanti che, secondo gli inquirenti, sarebbero i profitti dello spaccio di cocaina.

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