Denuncia l'ex moglie di aver rubato un assegno, imprenditore condannato per calunnia
Il giudice ha ritenuto l'uomo colpevole di aver presentato ai carabinieri una falsa denuncia nei confronti della donna
E' stato condannato a 2 anni, pensa sospesa, oltre al risarcimento della parte civile un imprenditore riccionese 70enne accusato di calunnia nei confronti della ex moglie. La vicenda inizia alcuni anni fa quando la coppia decide di separarsi e l'uomo, per permettere all'ex di trovare una casa in affitto, le aveva consegnato un assegno per una cifra considerevole con la quale avrebbe potuto pagare il nuovo appartamento. La signora, una 60enne, all'epoca non aveva mandato il documento all'incasso preferendo tenerlo come una sorta di "salvadanaio" per le emergenze. Solo dopo alcuni anni la donna si presenta in banca per incassare il denaro ma, a questo punto, nel conto corrente mancano i fondi e l'istituto di credito aveva avvertito il 70enne del problema. Per tutta risposta l'imprenditore si era presentato ai carabinieri denunciando l'ex moglie e sostenendo che l'assegno gli era stato rubato. L’inchiesta, tuttavia, aveva scagionato la signora dalle accuse facendo scattare nei confronti dell'uomo una nuova procedura per calunnia. Rinviato a giudizio, nel corso del dibattimento è emerso come la donna difesa dall'avvocato Raffaele Moretti fosse del tutto estranea ai fatti e il giudice ha quindi condannato l'imprenditore.