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Cronaca

Donata all'Infermi una innovativa termoculla al reparto di “Terapia Intensiva Neonatale"

L'apparecchiatura consente lo spostamento dei piccoli pazienti in condizioni di maggior sicurezza e confort

Si è svolta nel pomeriggio di giovedì, all’Ospedale di Rimini, la sobria cerimonia di donazione di una innovativa termoculla al reparto di “Terapia Intensiva Neonatale / Neonatologia” da parte della famiglia Caldari, in memoria della piccola Teresa. Si tratta di una termoculla ibrida che consente lo spostamento dei piccoli pazienti in condizioni di maggior sicurezza e confort. I neonati che escono prematuramente dall’utero materno hanno esigenza, per sopravvivere, di ritrovare nell’ambiente esterno simili condizioni protettive, quali calore, umidità, isolamento dai rumori e da luce eccessiva. Tutte queste condizioni sono garantite dalle termoculle. Spesso in terapia intensiva neonatale è però necessario spostare il neonato dall’ambiente protettivo della termoculla ad un lettino aperto, definito lettino chirurgico, per eseguire manovre intensive quali posizionamento di vie venose centrali, esecuzione di piccoli e grandi interventi chirurgici, prelievi sanguigni. Lo spostamento, in un neonato fragile, può causare instabiltà e peggioramento clinico. Altri spostamenti a cui i piccoli neonati sono sottoposti sono quelli dalla sala parto alla terapia intensiva neonatale o dalla terapia intensiva neonatale alla sala operatoria, in caso di necessità di intervento chirurgico.

Il  trasporto  intraospedaliero deineonati dalla sala parto alla terapia intensiva neonatale, e da questa alle sale operatorie, può richiedere fino a sei ”spostamenti” traisola neonatale adiacente al luogo della nascita, termoculla da trasporto, termoculla di reparto e  lettino operatorio.  In neonati instabili,  per patologia di base, peso o  prematurità, tutto ciò comporta un aumentato rischio legato a possibili inconvenienti durante il trasporto quali ad esempio estubazione accidentale, rimozione accidentale di accessi venosi vascolari, rischio di raffreddamento. La soluzione tecnologica a tutto questo è la termoculla“ibrida”. Il modello donato dalla famiglia Caldari, la Dual-incu-i, essendo dotata di elevate prestazioni tecnologiche, può fungere da lettino rianimatorio in sala parto (attraverso un comando che innalza elettronicamente la campana superiore), per trasformarsi poi in incubatrice da trasporto durante il “viaggio” verso la terapia intensiva neonatale, ed infine in termoculla vera e propria o in lettino chirurgico in reparto, permettendo di eseguire interventi chirurgici al letto del piccolo paziente, senza muoverlo dalla sua postazione. Tutto questo a vantaggio dell’equilibrio e della promozione della salute neurologica dei bambini.

In questa occasione la mamma di Teresa, signora Giorgia Palazzo, ha detto poche ma significative parole: "Oggi sarebbe stato il compleanno di Teresa e non poteva che essere oggi la prima giornata di ‘vita’ di questa magnifica apparecchiatura. Grazie alla straordinaria generosità di tantissime persone abbiamo visto crescere questo progetto nei mesi; grazie alla disponibilità del fornitore Burke&Burke ed in particolare alla sensibilità di Darica Simoncelli che li rappresenta, siamo riusciti a realizzarlo in tempi rapidi e questo, oggi, proprio oggi, ci riempie il cuore. Il vuoto che ha lasciato Teresa non è colmabile ma sapere che il suo nome e la sua energia in qualche modo contribuiranno ad evitare a tante famiglie il nostro stesso dolore, ci aiuta a trovare un senso, concreto, a questa tragedia. Insegniamo ai nostri figli a non coltivare la rabbia ma a trasformarla in qualcosa di positivo, ad usarla per cambiare ciò che è in nostro potere cambiare. Continueremo a lavorare insieme a “La Prima Coccola Onlus” affinché da questo fantastico reparto escano sempre visi sorridenti e piccoli guerrieri sani, oltre a portare avanti altri progetti in nome di nostra figlia, nei mesi a venire. Ringraziamo BCC di Gradara e Croce Rossa per aver aperto la prima sottoscrizione a tempo record e ringrazio, di cuore la dottoressa Gina Ancora ed il suo staff per non arrendersi mai. Ora Teresa farà ciò che la sua vita incompiuta non le ha permesso di fare, si prenderà cura dei bambini ‘piccoli piccoli’ che amava così tanto”. Un sentito, autentico e particolare ringraziamento alla famiglia Caldari, e per loro tramite a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta di fondi per la donazione, viene espresso dalla Direzione Ospedaliera e dalla Direzione Generale.

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