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Cronaca

Dopo il fallimento, l'aeroporto "Federico Fellini" di Rimini chiuderà il 31 ottobre

La decisione arriva dal Tribunale Falimentare dopo aver sentito il parere dell'amministratore giudiziario, Renato Santini, e del comitato dei creditori. Si rischia uno stop di 2 mesi

La gestione provvisoria dell'aeroporto Federico Fellini di Rimini terminerà il prossimo 31 ottobre. L'ha deciso il Tribunale di Rimini dopo aver sentito il parere dell'amministratore giudiziario, Renato Santini, e del comitato dei creditori. L'aeroporto rischia adesso di rimanere chiuso per un paio di mesi. In amministrazione provvisoria dal 26 novembre del 2013, da quando cioè Aeradria, la società di gestione dello scalo è stata dichiarata fallita per 53 milioni, l'aeroporto ora potrebbe o passare ad un commissario ad acta nominato da Enac oppure alla gestione della nuova società, AirRiminum, vincitrice lo scorso 29 settembre del bando di gara Enac. Il problema principale potrebbe però essere rappresentato dai tempi tecnici con i quali l'Ente per l'aviazione civile dovrà certificare tutti i protocolli di sicurezza del nuovo gestore. Se i tempi dovessero allungarsi l'aeroporto di Rimini rischia di rimanere chiuso per un mese o due, con grande preoccupazione per gli operatori e i 78 dipendenti. "Stiamo cercando di evitare l'ipotesi peggiore", dice Santini che non nega che la chiusa anche solo per due mesi porterebbe comunque un danno all'aeroporto che attualmente lavora esclusivamente con voli charter.

Se le compagnia aeree anche solo per un periodo limitato dovessero scegliere scali limitrofi magari a prezzi competitivi, potrebbero anche decidere non tornare più a Rimini. D'altro canto la gestione provvisoria in base alla legge fallimentare non aveva più ragione di esistere in quanto unico obiettivo della curatela fallimentare e del Tribunale era quello di tutelare i creditori attraverso la vendita degli asset aziendali. Con la gara indetta dal curatore giudiziario andata deserta l'11 luglio scorso e l'obbligo di legge di vendere gli asset solo ai vincitori della gara Enac, (che non hanno dovuto assumersi alcun obbligo risarcitorio nei confronti di Aeradria) pur in presenza di una gestione positiva, che ha consentito a Santini di incamerare risorse economiche, quella provvisoria non ha più avuto ragione di essere. Anzi in previsione di mesi "depressi" in fatto voli, il rischio sarebbe stato di dissipare tutto quello che è stato accumulato nella gestione estiva a danno dei creditori.

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