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Cronaca Verucchio

Doppiette vietate lungo il Marecchia, stop ai cacciatori dal Comune

Divieto di caccia per l’intero calendario venatorio regionale nelle arie adiacenti il percorso ciclo-pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia

Con una nuova ordinanza emanata venerdì 1 ottobre, il Comune di Verucchio vieta la caccia lungo il percorso ciclo-pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia e nelle sue adiacenze. Fra le prescrizioni, fucile scarico per chi lo attraversa e percorre e divieto di sparare in sua direzione. Il provvedimento “necessario e urgente a tutela della pubblica incolumità” dopo gli incidenti del passato e i vari alterchi con i fruitori della pista. Divieto di caccia per l’intero calendario venatorio regionale nelle arie adiacenti il percorso ciclo-pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia che attraversano il territorio di Verucchio. Lo ha stabilito il Comune con l’ordinanza numero 60 “a tutela della pubblica incolumità” pubblicata venerdì 1 ottobre in albo pretorio.
 
Documento che specifica le varie modalità in cui si articola il divieto e dispone una serie di prescrizioni da rispettare fino alla conclusione della stagione fissata per il 31 gennaio 2021. Nella fattispecie, “è vietato l’esercizio venatorio sia in forma vagante sia con appostamenti temporanei, fatti salvi gli appostamenti fissi regolarmente autorizzati dalla Regione, lungo il percorso naturalistico del fiume Marecchia in una fascia di larghezza di cinquanta metri a destra e a sinistra dello stesso e in tale fascia è inoltre fatto obbligo di tenere il fucile scarico”. E’ vietato inoltre “nelle zone adiacenti sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi il percorso stesso”. E’ infine proibito “attraversare il percorso e/o camminare sullo stesso con fucile carico”.
 
L’ordinanza ricorda in premessa “gravi incidenti direttamente collegati all’attività venatoria occorsi negli anni passati a cittadini che utilizzano il percorso ciclo-pedonale”,  constata come “gli episodi verificatosi in passato hanno generato un forte allarme sociale per il concreto pericolo per l’ordine pubblico (alterchi e liti fra cacciatori e utenti della pista ciclo-pedonale) e per l’incolumità pubblica perché il percorso è molto frequentato sia per attività ludico-didattiche che per le peculiarità storico-naturalistiche del sito, oltre a essere molto apprezzato e utilizzato dai cicloturisti anche stranieri per la bellezze del paesaggio attraverso il quale si snoda il tracciato”.
 

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