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Doveva trovarsi in carcere e invece viveva nell'hotel chiuso al pubblico: in manette

Erano ospiti di un hotel formalmente chiuso, ma in verità aperto per tre ospiti “speciali”. La squadra mobile della questura di Rimini ha effettuato un controllo in una struttura alberghiera della città, riuscendo così a trovare un uomo, 38 anni, su cui gravava un mandato di cattura

Erano ospiti di un hotel formalmente chiuso, ma in verità aperto per tre ospiti “speciali”. La squadra mobile della questura di Rimini ha effettuato un controllo in una struttura alberghiera della città, riuscendo così a trovare un uomo, 38 anni, su cui gravava un mandato di cattura per una condanna a 17 mesi di carcere per un assalto col gas esplosivo ad un bancomat nella provincia di Padova.

In quell’occasione il 38enne, brindisino ma residente formalmente a Padova, fu inseguito dai carabinieri dopo il colpo e una volta bloccato li affrontò armato. Il 38enne dormiva su un divano nella hall dell’hotel chiuso al pubblico. All’interno di una stanza si trovavano, invece, un uomo e una donna. In mansarda, presente anche la titolare dell’hotel, che è stata denunciata per la mancata registrazione alla Questura degli ospiti presenti, e suo marito.

Il 38enne sarebbe coinvolto anche nella vicenda di due settimane fa, dell’accoltellamento di un napoletano in una macelleria islamica a Borgo Marina. In quell’occasione il marocchino gestore della macelleria, dopo l’arresto, ha spiegato che il campano si presentava per supposte continue richieste di denaro, assieme a dei complici, uno dei quali è stato identificato dal marocchino come il 38enne arrestato domenica mattina. Su quest’ultimo aspetto sono in corso gli accertamenti della Polizia di Stato.

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