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Cronaca Riccione

Due volontari della Croce Rossa di Riccione in servizio in Lombardia: "Si vive nell'emergenza continua"

Marco Buono: "Abbiamo lavorato in provincia di Bergamo e lì tante persone si sono commosse leggendo sull'ambulanza la scritta Riccione, in Riviera hanno un pezzo di cuore"

Quando la Lombardia ha lanciato l'appello chiedendo aiuto a medici e personale con ambulanze anche due volontari della Croce Rossa di Riccione hanno risposto alla chiamata. Il 35enne Marco Buono e la 42enne Yvette Yanzege, originaria del Congo, ma riminese d'adozione da anni, hanno dato la loro disponibilità e sono partiti.
Quando avete iniziato?
"Siamo partiti il 24 marzo con l'ambulanza e il giorno dopo eravamo già in servizio, dalle 8 alle 20 di sera, in supporto al loro 118".
Dove avete operato?
"In vari comuni della provincia di Bergamo, oltre alla città stessa, e di base stazionavamo a Villa D'Almè".
Avete seguito solo casi di coronavirus?
"Eccetto tre casi, sono stati tutti interventi di 118 per il 90% legati al Covid-19: sia persone malate con tampone già fatto o per cui si sospettava il contagio".
Cosa cambia in questi interventi?
"Sono molto lunghi e durano anche più di due ore. Quando ci chiamano dobbiamo vestirci con le tute, indossare mascherine, guanti e controllarci a vicenda per operare in sicurezza. Quando arriviamo sul posto dobbiamo capire bene la situazione, prendere i parametri al malato, trattare il paziente e ospedlizzare. Bisogna poi vedere in quale ospedale si viene mandati, sia per disponibilità di posti sia per l'accoglienza del malato. Una volta lasciata la persona al pronto soccorso dobbiamo poi sanificare l'ambulanza per la nostra sicurezza e per quella dei successivi pazienti. Purtroppo ci sono stati casi in cui prima di poter lasciare la persona abbiamo dovuto aspettare ore, giornate in cui arrivavano venti ambulanze alla volta".

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Come ha vissuto questi giorni?
"E' stata molto dura. Siamo rientrati giovedì e abbiamo ancora negli occhi e nel cuore tanti momenti drammatici. Vedere in tv l'emergenza è una cosa, viverla sulla propria pelle un'altra. La situazione in Lombardia è davvero complicata, hanno tantissimi contagi e tutte le operazioni di intervento non seguono la normale routine, c'è sempre emergenza. Gli ospedali sono affollati e la lunga attesa per chi ha patologie è un rischio aggiuntivo. Devo dire che il sistema sanitario dell'Emilia Romagna sta reggendo bene il colpo.
Il momento più difficile?
"I primi tre giorni ci sono stati in 72 ore duemila interventi nella province di Bergamo e Brescia, sono numeri incredibli e anche noi abbiamo fatto la nostra parte, eravamo stremati".
Cosa l'ha ferita di più?
"Vedere la paura, anche in quelli dei giovani, ma soprattutto negli occhi degli anziani e dei loro familiari, che non possono seguirli in ospedale. Noi ci segniamo i numeri di telefono e li diamo ai medici in modo che li possano poi contattare, ma i pazienti si sentono soli e sanno che in alcuni casi c'è il rischio di non tornare più a casa".

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Una ricordo positivo?
"Il ringraziamento delle persone quando vedevano la scritta Croce Rossa Riccione. Tanti bergamaschi almeno una volta hanno trascorso le vacanze sulla Riviera romagnola. Leggere Riccione è stato per loro un pensiero positivo, un pezzo di vita serena. Ci hanno manifestato tanto affetto e gratitudine e questo ci ha commossi e dato forza".
Da quani anni è un volontario?
"Dal 2007, lo faccio ormai da 13 anni, in questo periodo ho più tempo da dedicare agli altri perché il mio bar, lo Scaccianoia cafè a Riccione, adesso è chiuso. In questi anni ho prestato servizio durante i terremoti in Emilia, Abruzzo e Marche, e ho visto molti drammi. Anche in questa situazione, se pur diversa, ci sono tragedie indescrivibili. Ci sono migliaia di morti e si vive nella paura di perdere ogni giorno un proprio familiare o amico.
Dove presta servizio?
"Noi volontari della Croce Rossa possiamo dare disponibilità in tutta Italia. Io mi divido fra Riccione e Pesaro. Per quanto riguarda l'emergenza Covid a Riccione non facciamo servizio 118 perché copre l'Ausl e la Croce Azzurra, ma supportiamo le persone su altre necessità, dai farmaci alla spesa a domicilio. In questo momento c'è una bella gara di solidarietà e come Croce Rossa abbia ricevuto molti aiuti, in particolare la gioielleria Bartorelli ha donato il sanificatore per l'ambulanza e la farmacia La Perla con la sua donazione ci ha permesso di acquistare dispositivi di sicurezza".
Un suo consiglio?
"Rimanere il più possibile a casa ed evitare di fare spesa due o tre volte alla settimana, perché se si fosse asintomatici si rischia di contagiare o di venire in contatto col virus e ammalarsi gravemente".
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