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Cronaca

E' morto il partigiano 'Tabac', era il presidente dell'Anpi di Rimini

"E' stato un esempio per noi tutti. Un uomo la cui intera vita è stata dedicata all’impegno antifascista, alla solidarietà e al rispetto dei valori democratici"

E' morto sabato all'età di 93 anni il partigiano Valter Vallicelli. Era il Presidente della Sszione ANPI di Rimini. Valter Vallicelli era nato a Ravenna il 12 giugno 1927 e prese parte alla lotta di Resistenza contro il nazi-fascismo con il nome di battaglia "Tabac". La Sezione Anpi Riminisi unisce al dolore della famiglia e della moglie Carla Gozzi. "Il suo esempio resterà la nostra guida per il futuro del movimento anti-fascista riminese", commenta una nota.

Li ricorda anche la presidente del Consiglio regionale: "Con grande dolore per noi tutti oggi ci ha lasciato Valter Vallicelli, meglio conosciuto con il nome di battaglia "Tabac" con cui prese parte alla lotta di Resistenza. Presidente della Sezione ANPI di Rimini, Valter è stato un esempio per noi tutti. Un uomo la cui intera vita è stata dedicata all’impegno antifascista, alla solidarietà e al rispetto dei valori democratici. E quello che ha seminato sarà per noi sempre una guida. Le mie più sentite condoglianze a tutti i compagni e le compagne dell’Anpi di Rimini, alla famiglia e alla dolce e forte moglie Carla".

Anche l’Amministrazione comunale di Rimini si unisce al cordoglio. “Quando poco fa mi hanno dato la notizia della sua morte - è il commento del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - mi è passata alla mente una frase. ‘I sogni non hanno età, solo desideri’. E in Valter sogno e desiderio guardavano entrambi alla stessa luna: la libertà. Una libertà che non ha mai data per scontata neanche per un singolo giorno della sua vita, da quando nel 1944, ragazzo di 17 anni, decise di combattere il nazifascismo. Ma non appaia un paradosso se dico che Valter Vallicelli si è mostrato in tutta la sua grandezza dal momento in cui, un anno dopo, il mondo depose le armi. Quel giovane scelse di cominciare da quel momento in poi la sua battaglia attraverso la memoria e la testimonianza. La sua battaglia per la difesa della libertà, dei valori della democrazia, della solidarietà, della giustizia sociale, del rifiuto di qualsiasi forma di sopraffazione e di violenza. I valori partigiani sono gli stessi sui quali si fonda la Repubblica Italiana, è scritto nella Costituzione”.

Sempre Gnassi: “Anche lo scorso anno, nonostante la fatica fisica, ha voluto ancora incontrare centinaia di ragazzi delle scuole di Rimini per presentare la sua storia. Era un ragazzo ancora Valter. Un ragazzo con un cuore di 17 anni che parlava di cuore ai coetanei di oggi. Lo aveva fatto già migliaia di volte in precedenza. Lo ha voluto fare anche per il suo ‘ultimo chilometro’. Volevo bene a Valter. Lo incontravo e ci parlavo nelle tante occasioni ufficiali e negli scambi informali quando ci si incontrava. Non ha mai mancato una cerimonia. Abbiamo percorso insieme strade e piazze durante i miei 9 anni da sindaco. Ci siamo confrontati, mi dava suggerimenti. Sento ancora la sua voce, voce di una vita carica di valori e storia che ogni volta con un saluto, un abbraccio, una telefonata esclamava  “ Oh sindaco , Andrea .... “ e cioè tutte la volte a farmi sentire a esprimere quel sentimento di rispetto e onore che portava non a me, non a un ruolo ma un Istituzione , un istituzione democratica per la quale aveva combattuto e alla quale si rivolgeva per un progetto, un idea, una cosa da fare. Proprio lo scorso 25 aprile- il più strano e alienante dal dopoguerra, con la piazza vuota, la gente con la mascherina e ‘Bella Ciao’ suonata da uno struggente violino- l’ho chiamato al telefono da piazza Tre Martiri.  'Valter questa piazza sarà piena anche oggi , Bella ciao e anche per te  arriverà più  bella e forte di tutte le volte quest anno'. E lui commosso e dispiaciuto di non esserci vibrando  di passione e verità  , mi ha detto “ sicuro ! Si, siamo  qui lo stesso anche questa anno per ricordare la Liberazione”.

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