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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ecomondo 2018, inaugurata "La grande expo dell'economia circolare"

Queste le parole al taglio del nastro il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Tutto il mondo della green economy in mostra fino a venerdì 9 novembre

“Questa è un’expo dell’economia circolare e dell’ambiente che ha preso significatività a livello planetario”. Così il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha inaugurato questa mattina, alla fiera di Rimini, i saloni internazionali Ecomondo e Key Energy organizzati da Italian Exhibition Group. Fino a venerdì 9 novembre l’intero quartiere espositivo ospita infatti quanto di più avanzato offrono aziende, istituzioni e centri ricerca su economia circolare e sviluppo delle energie rinnovabili. La cerimonia inaugurale ha visto anche l’intervento di Paola Gazzolo (Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna), Anna Montini (Assessore ambiente, sviluppo sostenibile, blue economy, start up, identità dei luoghi, protezione civile, statistica e toponomastica del Comune di Rimini), e Lorenzo Cagnoni (Presidente di Italian Exhibition Group).

“Sono giorni difficili per il Paese – ha continuato il Ministro - ma ho voluto esserci perché questo è un momento topico, più che un’esposizione. La 22° edizione di Ecomondo, la 12° di Key Energy: è qualcosa che dura nel tempo. Vuol dire che qui si incontrano realmente imprenditori che vogliono fare ambiente - e lo vogliono far bene - e la struttura pubblica; si incrociano e si incontrano per poter dialogare e costruire il sistema dell’economia circolare. Investire in green economy vuol dire fare economia circolare e l’economia circolare, non abbiamo alternative, deve sostituire l’economia lineare per il semplice motivo che le risorse mondiali non sono infinite e sprecare non ha alcun senso”.

Tante le novità presenti in fiera che forniscono un quadro realistico e completo di come l’economia circolare sia ormai una realtà concreta e praticabile. Cornette dei telefoni che diventano lampade, sportelli di automobili reinventate in scrivanie o carrelli del supermercato trasformati in divani. Tutto impiegando esclusivamente rifiuti e materiali di recupero. E poi calcestruzzi che utilizzano aggregati provenienti da demolizioni di edifici, escavatori totalmente elettrici, veicoli “green” di ogni tipo, biogas dai fanghi, casette rifugio costruite con la plastica raccolta lungo i fiumi, compattatori ad energia solare…

A ECOMONDO HERA ANTICIPA LE TAPPE E RILANCIA LA SFIDA - Superati gli obiettivi UE al 2030 e al 2035, la multiutility si presenta a Ecomondo alzando l’asticella alla sfida della sostenibilità. A pochi giorni dal taglio del nastro del primo impianto italiano su scala industriale per la produzione di biometano dai rifiuti organici, il Gruppo Hera rilancia infatti il proprio impegno nell’economia circolare, annuncia la firma di un importante protocollo internazionale sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche e presenta l’ultima edizione del suo report sulla tracciabilità dei rifiuti, con il 93% della raccolta differenziata portato a effettivo recupero. Nel riminese raccolta differenziata al 60,7%, con oltre 6.200 persone impiegate da aziende e impianti dell’indotto.

La raccolta differenziata, dunque, produce benefici concreti e nel territorio servito da Hera, dove era già al 57,7% nel 2017, supera oggi il 60%, ben al di sopra della media nazionale, con un dato procapite che si attesta a 276 kg di rifiuti per abitante. Senza considerare il dato relativo all’effettivo recupero del materiale complessivamente raccolto, pari al 93%. È quanto emerge dalla nona edizione di Sulle tracce dei rifiuti, report sulla tracciabilità dei rifiuti che entra nel dettaglio dei diversi materiali: si va dalla plastica, con 28 kg raccolti per abitante e il 71% di materia portato a recupero, fino al vetro, con una raccolta procapite di 35 kg e un recupero che raggiunge il 96%, passando per tanti altri materiali fra cui la carta, con 61 kg raccolti per ogni abitante e una quota di materia effettivamente recuperata che tocca il 95%. Il report – forte di ulteriori evidenze dedicate a verde, organico, metallo, legno e ferro - offre così un’ampia panoramica sul mondo del recupero e rende conto del nesso fra la qualità della raccolta differenziata effettuata dai cittadini e i benefici che derivano loro sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, con un risparmio annuo che nel 2017 è stato stimato in circa 31 euro a famiglia, pari al 13% della bolletta.

Nel complesso, trova conferma il ruolo strategico giocato dall’azienda nel cuore di un’ economia virtuosa che ogni anno muove 11 miliardi di euro di fatturato, impiegando 20 mila lavoratori e coinvolgendo circa 250 impianti fra siti di prima destinazione e strutture in larga parte dedite al riciclo. Importanti, non a caso, i risultati conseguiti da Hera. È già stato raggiunto, ad esempio, l’obiettivo del 70% sul riciclo degli imballaggi, che l’UE raccomanda entro il 2030, mentre manca poco al target relativo al tasso di riciclo complessivo, che l’Unione Europea ha fissato al 55% entro il 2025 e rispetto al quale Hera si trova già al 48%. Il Gruppo Hera, inoltre, è il principale partner italiano del Centro di Coordinamento per la raccolta dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e attraverso 161 centri di raccolta riesce a coprire il 6% dell’intera raccolta nazionale, pari a 16 mila tonnellate di materiale, che viene recuperato al 90% contribuendo così alle ottime performance delle Regioni servite dalla multiutility.

Importante, grazie a Hera, il contributo fornito dal riminese. Sul territorio, infatti, la raccolta differenziata si è attestata nel 2017 al 60,7%, con una raccolta procapite di 455 kg per abitante che si avvale anche di 13 centri di raccolta. Buone notizie, inoltre, per le attività collegate sul territorio alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti che - oltre a dare lavoro, attraverso 25 impianti e 24 aziende, a più di 6.200 persone locale - hanno generato un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro.
 

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