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Cronaca

Ecomondo, gli hotel cercano la via per la sostenibilità ambientale

Consumano elettricità dieci volte di più di più del settore residenziale, ma anche acqua calda sanitaria, energia per riscaldamento e raffrescamento e acqua potabile in modo eccessivo: gli edifici adibiti ad attività ricettive in Italia sono dei veri divoratori di risorse ed energia

Consumano elettricità dieci volte di più di più del settore residenziale, ma anche acqua calda sanitaria, energia per riscaldamento e raffrescamento e acqua potabile in modo eccessivo: gli edifici adibiti ad attività ricettive in Italia sono dei veri divoratori di risorse ed energia. Una caratteristica che incide pesantemente non solo a livello ambientale ma che limita anche la qualità dell’offerta turistica, visto che l’albergo è uno degli aspetti che più contribuisce a fidelizzare il turista. Riqualificare in chiave sostenibile è dunque anche una strategia di sviluppo economico, in un Paese che nel turismo ha una delle sue principali risorse, ma che non riesce a valorizzare. È partito da queste riflessioni il workshop La riqualificazione dell'esistente: una proposta innovativa per il settore alberghiero, che si è tenuto stamattina a Cooperambiente, la fiera dell’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente proposta per il quarto anno da Legacoop, all’interno di Ecomondo.

 

Curato da ICIE, Istituto cooperativo per l’innovazione, e dal Laboratorio Larco Icos della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia Romagna, l’incontro è stato condotto da Pietro Andreotti, presidente di Icie, che ha disegnato un quadro del settore: “Quella dei flussi turistici è una dinamica crescente a livello internazionale, che si prevede in crescita del 5% all’anno da qui al 2020. La crisi economica probabilmente non cambierà questa tendenza. Dovremo al più presto porre al centro la riqualificazione dell’esistente perché non le previsioni dicono che gli edifici nuovi costruiti saranno in futuro solo l’1%”. Questi i temi attorno ai quali il laboratorio Larco Icos sta lavorando, tre i passi strategici: primo, riduzione dell’uso di energia e dell’impatto negativo degli edifici sull’ambiente; secondo, edifici che coprono autonomamente il proprio fabbisogno; terzo, edifici che diventano fornitori di energia.

 

Un progetto che disegna un preciso cammino nello sviluppo di domani, un punto di riferimento chiaro in una situazione attuale caratterizzata dall’incertezza, come ha sottolineato, Giuliano Poletti presidente di Legacoop: “Io credo che questi siano giorni in cui è persino difficile sperare, immaginare una via d’uscita. In mezzo alla nebbia non vediamo cosa c’è dall’altra parte, ma dobbiamo immaginarlo e fare uno sforzo per costruire quel posto come la vogliamo noi. Per questo alle imprese dico: investite in quello in cui credete”. Il riferimento è alla sperimentazione di strategie nuove e all’innovazione, alla riqualificazione sostenibile. La parola d’ordine è non restare ferma ma muoversi, con coerenza.

 

Spunti ed esempi virtuosi nel campo della riqualificazione del settore sono già all’opera, come il progetto REETI per la riqualificazione ecosostenibile del patrimonio turistico. Tre imprese cooperative (Vela cooperativa edile, Cev- Cooperativa edile viserbese e Cooperativa edile Milanese, che hanno unito le forze e costituito un contratto di rete per costruire soluzioni a problemi complessi, ma anche, come ha spiegato Stefano Mignoli di Vela, “per proporsi sul mercato e garantire un’offerta di alta qualità, con investimenti ad esempio, per un modo nuovo di vivere la vacanza.

 

Finestra intelligente integrata, reti di sensori wireless, sistemi di interoperabilità sono solo alcune delle nuove soluzioni raccontate da Valerio Nannini di Icie, Laboratorio Larco Icos della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, al lavoro per realizzare sistemi innovativi per la manutenzione di edifici esistenti, nell’ambito del progetto europeo SOFIA, piattaforma per favorire lo scambio di informazioni tra oggetti e sistemi distribuiti nell’ambiente, attraverso strumenti informazione e comunicazione

 

La risposta arriva anche dagli enti locali, chiamati in questa partita a dare uno stimolo efficace. Lo racconta Sara Bisentin assessore del comune di Rimini: “Proprio ieri abbiamo avviato un percorso all’interno piano d’azione per la sostenibilità energetica”, ha spiegato. Uno dei punti è proprio la riqualificazione edifici. L’obiettivo è cominciare a lavorare in ottica di energia di rete e il settore alberghiero – balneare entra in questo progetto in pieno, visto che la riqualificazione turistica sarà uno dei punti centrali. Dal 2020 l’Unione europea impone la costruzione di nuovi edifici a impatto zero. Come amministrazioni pubbliche dobbiamo una road map. Non resta molto tempo ma con la collaborazione di tutti gli attori del territorio possiamo costruire insieme progetti per un processo realizzabile che richiede un cambiamento culturale oltre che d’azione. L’approvazione è prevista per la prossima primavera per passare subito all’attuazione”.

 

A completare il quadro con le problematiche che il settore deve affrontare è intervenuto Maurizio Melucci assessore al Turismo e commercio della Regione. “Il comparto turistico italiano è fatto di grandi opportunità che non vengono sfruttate”, ha affermato. “Abbiamo necessità di una politica industriale del turismo. Siamo ben lontani dal percepire strategicità del turismo per lo sviluppo del Paese. Abbiamo bisogno di una serie di politiche attive: ridurre il numero di alberghi in affitto, fare una battaglia senza quartiere contro la rendita immobiliare, perchè quella alberghiera è un’attività industriale produttiva, non un lotto sui cui fare speculazione immobiliare. La Regione ha in programma un bando 7milioni di euro per imprese che vogliono innovare e inserirsi nella filiera congressuale, con un contributo massimo di 200mila euro a fondo perduto in conto capitale. E uno dei punti del bando sarà proprio il risparmio energetico”.

 

“Nel 1989 siglammo un protocollo d’intesa per lo sviluppo sostenibile”, ha ricordato Luca Cevoli direttore associazione albergatori di Riccione. Si parlava di riduttori di flusso, lampadine a risparmio, raccolta differenziata, compattatore di rifiuti. Dovevamo fare corsi di formazione per diffondere queste pratiche. Oggi è richiesto un paso in più. Oggi parliamo di solare termico, cognerazione, fotovoltaico. Abbiamo strutture vecchie, costruite negli anno 60 e 70, da rimodernare, ma per farlo nella direzione giusta dobbiamo essere accompagnati. Abbiamo bisogno di un tutor che assista le nostre scelte finora improntate al solo risparmio economico, alla vendita e alla promozione. Come albergatore avrei bisogno di questo”, ha proposto Cavoli. “Sarebbe importante poter fare affidamento su figure di accompagnamento attraverso questo passaggio culturale e realizzare interventi all’altezza delle nuove necessità”.

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