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Cronaca

Effetto crisi: in cinque anni raddoppiate le richieste d'aiuto al difensore civico

Abolizione dei difensori civici comunali e impatto della crisi economica: ecco i fattori principali della forte crescita delle “pratiche” presso l’ufficio del Difensore civico regionale, più che raddoppiate (796 rispetto a 394) negli ultimi cinque anni

Abolizione dei difensori civici comunali e impatto della crisi economica: ecco i fattori principali della forte crescita delle “pratiche” presso l’ufficio del Difensore civico regionale, più che raddoppiate (796 rispetto a 394) negli ultimi cinque anni. In Assemblea legislativa, Daniele Lugli, Difensore civico dell’Emilia-Romagna, ha sinteticamente illustrato l’attività svolta nel 2012; si tratta dell’ultima relazione di Lugli, nominato nel 2008 e giunto a fine mandato.

I disoccupati passano dal 5% degli utenti del 2011 al 12% del 2012: la crisi economica si ripercuote sui rapporti dei cittadini con servizi pubblici e Pubblica amministrazione, e cresce il ricorso al Difensore civico, a cui si può accedere gratuitamente. Ulteriore conferma viene dalle materie maggiormente trattate: servizi pubblici (luce, acqua e gas), tributi, politiche sociali, sanità. Per quel che attiene alla posizione lavorativa, si conferma la forte consistenza di pensionati e di impiegati: queste due fasce di popolazione costituiscono oltre la metà delle domande.

Lugli ha poi evidenziato l’aumento delle richieste provenienti dalle associazioni, frutto della collaborazione strutturata con i Centri Servizi per il Volontariato. Da una valutazione comparata fra le domande presentate nel 2008 e quelle del 2012, emerge che le richieste dei cittadini sono rimaste pressoché invariate o diminuite in alcune materie (agricoltura, responsabilità della P.A., attività produttive), in altre hanno avuto un incremento inferiore al ritmo globale di crescita delle istanze (servizi demografici ed elettorali, sanità, governo del territorio, diritto di accesso), mentre sono più che raddoppiate sui temi dei tributi, delle sanzioni amministrative, di scuola e cultura, politiche sociali, pensioni, ambiente.

Quasi la metà delle nuove istanze (il 46%) chiama in causa Enti locali sprovvisti di Difensore civico; dopo l’abolizione dei difensori locali da parte dello Stato, infatti, la stragrande maggioranza dei cittadini emiliano-romagnoli risulta priva di tutela specifica nei confronti degli Enti locali, e il Difensore civico regionale svolge una parziale azione di supplenza. In termini strettamente numerici, i procedimenti di difesa civica avviati nell’anno 2012 sono stati 796, rispetto ai 720 del 2011; nel corso del 2012, l’ufficio ha trattato complessivamente 967 istanze (le 796 aperte nell’anno e le 171 avviate in quelli precedenti). Fin dal 2008, circa tre/quarti delle istanze avviate vengono chiuse nel corso dello stesso anno.

I cittadini possono rivolgersi al Difensore civico di persona, accedendo all’ufficio negli orari di ricevimento, oppure tramite lettera, e-mail, fax e telefono. Nel 2012, 199 cittadini hanno optato per la prima possibilità e sono stati ricevuti dai funzionari del servizio nelle sedi di Bologna e di Ravenna; 431 persone hanno utilizzato l’e-mail (in netta crescita), 92 la posta ordinaria, 71 il fax, 3 il telefono. Va sottolineato come il colloquio personale sia spesso necessario, poiché consente di chiarire nel dettaglio le questioni e risulta indispensabile per quelle fasce di popolazione che non hanno la capacità di formulare istanze scritte; per questi motivi, anche presso la Provincia convenzionata di Ravenna sono previste due giornate mensili dedicate al ricevimento dei cittadini. Quanto alla provenienza, 279 domande derivano da residenti nella provincia di Bologna (quasi il 40%),127 da Ravenna e 85 da Ferrara, 37 da Rimini, 30 da Forlì-Cesena.

Lugli ha infine fatto cenno ad alcune delle numerose iniziative assunte dal Difensore nell’arco del 2012 per far conoscere la sua figura o per intervenire, anche d’ufficio, a tutela dei cittadini più deboli. Il tema di fondo va individuato nella difesa dei diritti umani e nel contrasto alle discriminazioni: dalla convivenza interetnica all’avvio di uno sportello di difesa civica per persone con disabilità (insieme al CSV di Reggio Emilia), dalla seconda edizione del Codice contro le discriminazioni alla collaborazione con la Garante dei detenuti per ripristinare lo sportello di informazione legale presso il CIE di Bologna, fino all’impegno sui diritti di Rom e Sinti, che ha portato ad avviare il percorso per una nuova Legge regionale.

Il ruolo istituzionale del Difensore civico della Regione è delineato dall’art. 1 della legge istitutiva: “Il Difensore civico regionale ha il compito di rafforzare e completare il sistema di tutela e di garanzia del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione, nonché di assicurare e promuovere il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa, secondo i principi di legalità, trasparenza, efficienza, efficacia ed equità”. Lo Statuto della Regione (art. 70) prevede che il Difensore civico sia “organo autonomo e indipendente della Regione, a cui viene riconosciuta una propria autonomia finanziaria ed organizzativa. Esso è posto a garanzia dei diritti e degli interessi dei cittadini nonché delle formazioni sociali che esprimono interessi collettivi e diffusi. Svolge funzioni di promozione e stimolo della pubblica amministrazione”. Pubblicata sul BUR 83/2013 e visionabile on-line (https://www.assemblea.emr.it/garanti/), la relazione annuale 2012 è stata inviata, come previsto dalla Legge, ai Presidenti della Giunta e Assemblea legislativa della Regione, nonché ai Presidenti della Camera e del Senato per la funzione che il Difensore svolge anche verso le sedi locali degli Enti statali (scuole, università, istituti previdenziali, eccetera).

Nel dibattito assembleare sono intervenuti la presidente Palma Costi, Andrea Pollastri (Pdl), Monica Donini (Fds), Roberto Corradi (Lega) e Antonio Mumolo (Pd). Da ognuno è venuto un apprezzamento e un ringraziamento a Lugli, in vista della conclusione del suo mandato, e all’ufficio del Difensore civico. I consiglieri hanno posto la questione di sviluppare lo strumento delle convenzioni fra Enti locali e Difensore civico regionale, rafforzandone la struttura operativa; di porre particolare attenzione verso le categorie sociali più esposte alla crisi e con meno voce; di consolidare iniziative congiunte fra il Difensore civico e gli altri organi di garanzia della Regione (Corecom e Garanti dell’infanzia e dei detenuti).

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