Elezioni provinciali, confermato il consiglio di centro-sinistra. Hanno votato l'85% degli aventi diritto

Riconfermata la maggioranza di centro-sinistra del presidente Riziero Santi alle elezioni provinciali di  Rimini. Ha votato l’85,22% degli aventi diritto al voto, ovvero 323 su 379 tra sindaci e consiglieri comunali dei 27 Comuni compresi nel territorio provinciale di Rimini. Con l'abolizione dell'elezione diretta, infatti, gli organi sono eletti dai rappresentanti eletti nei Comuni. Alle 22 sono terminate le operazioni di voto e in un paio d'ore quelle di spoglio per l’elezione dei dodici componenti del Consiglio provinciale. Risultano eletti 7 consiglieri della "Lista civica e democratica" (di area centro-sinistra) e 5 consiglieri della "Lista buon governo in provincia" (di centro-destra). Non si eleggeva, invece, il presidente Riziero Santi che resta in carica per terminare il suo mandato.

La nuova composizione del Consiglio è la seguente: Piccioni Fabrizio sindaco di Misano Adriatico; Morelli Daniele sindaco di San Giovanni in Marignano; De Leonardis Daniela consigliere comunale di Rimini; Di Natale Barbara consigliere comunale di Rimini; Guaitoli Manuela consigliere comunale di Rimini;  Zamagni Giuliano consigliere comunale di Rimini; Parma Alice sindaco di Santarcangelo di Romagna per la "Lista civica e democratica". Invece Spinelli Domenica sindaco di Coriano; Maggioli Roberto consigliere comunale di Bellaria-Igea Marina; Diotalevi Giancarlo consigliere comunale di San Leo; Zoccarato Matteo consigliere comunale di Rimini; Greta Testa consigliere comunale di Riccione per la "Lista buon governo in provincia".

Commentano in una nota i parlamentari Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, e Elena Raffaelli: “La Lega e il centrodestra in generale possono uscire soddisfatti dalle elezioni provinciali di Rimini. Inviamo, in particolare, ai due consiglieri leghisti eletti, Giancarlo Diotalevi e Matteo Zoccarato, i migliori auguri di buon lavoro. L’ente Provincia torna al centro dell’attenzione rinnovando quel ruolo strategico oscurato dalla fallimentare riforma ‘Del Rio’ in materia di enti locali che il Pd ha sostenuto accanitamente fin dalla sua approvazione nel 2014. Aveva torto il Pd nel seguire l’onda populista sui costi della politica senza i dovuti distinguo e senza valutare le conseguenze negative annunciate della cancellazione delle Province. Aveva invece ragione chi, come noi, valutava sbagliata la riforma ‘Del Rio’. L’auspicio è che da oggi l’ente Provincia torni a funzionare a pieno regime rispetto alle importanti deleghe affidatele (strade e scuole in primis) e che l’esperienza di questi anni induca i vertici dell’ente a ottimizzare e razionalizzare nella massima trasparenza costi e attività”.