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Cronaca

Elezioni a Rimini: Pd primo partito, exploit della lista Jamil. Fdi supera la Lega e un seggio va alla lista no-vax

Con 33.542 voti di Rimini e il 51,32% del totale Jamil Sadegholvaad ottiene l'elezione al primo turno a nuovo sindaco di Rimini. Stacca di 12mila voti il suo rivale, Enzo Ceccarelli

Con 33.542 voti di Rimini e il 51,32% del totale Jamil Sadegholvaad ottiene l'elezione al primo turno a nuovo sindaco di Rimini. Stacca di 12mila voti il suo rivale, Enzo Ceccarelli che si ferma a 21.525    voti e 32,94% come percentuale. Significativo il risultato della terza candidata, che arriva a sfiorare il nove percento: Gloria Lisi incassa 5.835 voti, l'8,93% del totale. Piccolo colpo di scena frutto anche della polarizzazione politica che si è creata nelle ultime settimane, il candidato no-vax Matteo Angelini ottiene 2.679 voti (4,1%) e un lasciapassare per il Consiglio comunale.  

I riminesi in sostanza hanno scelto la continuità, non solo col centro-sinistra ma anche con l'eredità diretta di Andrea Gnassi. Con la vittoria al primo turno è possibile stabilire l'attribuzione della relativa maggioranza consigliare al candidato sindaco più votato e si delinea il nuovo Consiglio comunale della città, che sarà composto per la maggioranza da Sadegholvaad, da 11 consiglieri del Partito Democratico, 7 della Lista 'Jamil Sindaco' - la lista civica personale del candidato vera rivelazione di questa tornata elettorale - 1 di Rimini Futura che guarda alla leadership di Carlo Calenda (che ha avuto un grande exploit a Roma) e 1 di Rimini Coraggiosa, la formazione politica più a sinistra.

Tutti gli eletti in Consiglio comunale

A formare l'opposizione, oltre al candidato sindaco sconfitto del centro-destra Enzo Ceccarelli, ci saranno 4 consiglieri di Fratelli d'Italia e 4 della Lega Nord. La coalizione di Gloria Lisi ottiene due seggi: quello di Gloria Lisi e uno per la sua lista personale 'Rimini per Gloria Lisi sindaco'. Resta fuori dal Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle, mentre riesce ad agguantare uno scranno del consiglio Matteo Angelini, il candidato sindaco della lista no-vax '3V libertà e Libertà'. Correvano in solitaria e non ottengono il numero necessario dei voti per accedere in Consiglio comunale Mario Erbetta (Rinascita civica – Liberalsocialisti con 1.181 voti e 1,81%) e Sergio Valentini, espressione di 'Rimini in comune, diritti a sinistra', la lista della sinistra radicale (591 voti, 0,9%).

In termini di preferenze il partito più votato dela città è il Pd 16.296 voti (26,44%), la seconda forza più votata in città è la stessa lista di Jamil Sadegholvaad (10.436 voti 16,93%), poi Fratelli d'Italia (8.487 voti, 13,77%), tallonata dalla Lega (8.293 voti, 13,46%), quinta è la lista civica di Gloria Lisi   (2.579 voti 4,18%), sesti i '3V' (2.548 voti, 4,13%), settimi 'Rimini futura – Carlo Calenda' (2.209 voti e 3,58%), ottavi 'Rimini Coraggiosa (1.636 voti 2,65%). Solo noni, e senza posto in consiglio, quello che fino a qualche anno fa era un partito che veleggiava al 30% e che ora raccoglie un modesto 2,45% (1.509 voti), senza entrare in Consiglio comunale. Ben 13 liste non ottengono neanche un seggio, effetto della grande frammentazione che ha contraddistinto queste elezioni comunali. A Rimnii gli elettori totali erano 120.330, votanti sono stati 66.897 (55,59%). Le schede nulle 1.162, le schede bianche 367 e le schede contestate 15.

Poco significativo il peso del voto disgiunto, che ha premiato principalmente Jamil Sadegholvaad e in particolare, probabilmente, la sua lista civica. Il candidato vincente ha preso il 51,32% dei voti mentre le sue liste sommato della coalizione il 51,14% (+0,18%), ma si è avvantaggiata di più del voto disgiunto Gloria Lisi le cui liste hanno fatto in totale l'8,35% delle preferenze contro l'8,93% della candidata (+0,58% per la candidata). I voti sono usciti in gran parte dalla coalizione di Ceccarelli, dato che le liste sommate hanno ottenuto il 33,67%, col candidato al 32,94% (-0,73%). Si tratta in ogni caso di spostamenti modesti.

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