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Cronaca

Enea Bastianini, il campione iridato della porta accanto: "Un titolo figlio della terra dei motori, è un sogno"

Il pilota riminese apre il diario della sua vita, fra vittorie in pista e quotidiana normalità

E’ davvero il ragazzo della porta accanto. Ed è anche il nuovo campione di Moto2. Una vittoria che stringe tra le mani senza montarsi la testa, ma ben consapevole che per arrivarci ha sudato e buttato già sconfitte. Sempre pronto a rialzarsi. La vittoria arriva domenica scorsa in Portogallo e l’adrenalina è ancora al massimo. Al pilota riminese Enea Bastianini la voce vibra come i giri del suo motore, la gioia è la colonna sonora delle sue parole. Si racconta con la freschezza di un ragazzo di 22 anni e con sincerità dice che questa è una sfida vinta prima contro se stesso. “Ci provavo da tempo, ce l’ho fatta ed è un’emozione incredibile, indescrivibile. Per me era un sogno importante da coronare”. Enea Bastianini apre una finestra sulla sua vita, quella di un pilota che ancora chiude gli occhi e rivede come un film le immagini di quel successo. Sente il rombo della sua moto e ricorda i sacrifici fatti per arrivare su quel circuito. E da lì è ripartito con il titolo iridato in tasca. Ma è anche il ragazzo emozionato al rientro nella sua Romagna, che ride raccontando la piccola festa organizzata sotto casa da amici e fan: “Un brindisi in tutta sicurezza. La festa in grande la faremo quando sarà possibile. Devo dire che a sorprendermi ancora di più sono stati i miei genitori e la mia fidanzata Alice che mi hanno aspettato al casello dell’autostrada con i petardi”.

Un futuro segnato già dalla scuola, all’Alberti c’erano diversi piloti…
“Sì è vero, è una bella coincidenza. Io avevo iniziato un istituto tecnico, poi sono passato al professionale e all’Alberti di Rimini c’erano diversi giovani piloti come Mattia Casadei e Lorenzo Gabellini. Il nostro preside Rossetti ci ha avuti tutti nella sua scuola. Io ho scelto un indirizzo di meccanica e questo mi aiutava anche a stare sul pezzo nel mondo delle moto”.

Quanto conta essere cresciuto nella terra dei motori?
“Ha una sua importanza, è qualcosa che senti dentro di te. Un’atmosfera che respiri, un’energia che vivi. Molti piloti sono emiliano romagnoli o del pesarese. Viaggio molto per lavoro e anche all’estero sanno che il Rimini è la capitale del motociclismo e sono sempre accolto con entusiasmo, spesso mi viene chiesto della mia città.

Non solo motori, però, è anche felicemente fidanzato.
“Sì e con la quarantena è arrivata nei mesi scorsi anche la convivenza con Alice. Siamo andati a vivere insieme nella zona della Darsena di Rimini e poi vedremo, abbiamo dei progetti”.

Alice la sostiene come pilota?
“Moltissimo. E quest’anno mi ha anche regalato un portafortuna che ho portato sempre con me. Devo dire che il suo lavoro lo ha fatto”.

Che cos’è?
Un pupazzo, una scimmietta, si chiama re Luigi”.

enea bastianini - foto da bambino - piazzale fellini - vittoria-2

Quante chiamate ha ricevuto dopo la vittoria?
Tantissime. Telefonate, messaggi, videochiamate. Sto ancora rispondendo. Spero di vedere presto gli amici”

La telefonata che non si aspettava?
“Due. Una da Emis Killa, è il mio cantante preferito e sono stato davvero felice. E l’altra da Lapo Elkann, si è congratulato e mi ha fatto i complimenti per avere portato in alto il nome dell’Italia in questo difficile momento”.

A chi ha dedicato la vittoria?
“A più di uno, ma lo tengo per me”.

Ha riportato il titolo iridato in Romagna a dodici anni dalla vittoria di Simoncelli. Cosa prova?
“Una grande emozione. Marco lo conoscevo e il pensiero è voltato subito a lui. E’ stato emozionante anche perché ho vinto nella stessa categoria, che una volta si chiamava 250 e adesso Moto2. Siamo gli unici due riminesi ad avere vinto in questi ultimi 30 o 40 anni. E poi suo padre Paolo mi ha aspettato in aeroporto e ci siamo abbracciati, è stato commovente”.

I suoi piloti di riferimento?
“Simoncelli, Casey Stoner, Valentino Rossi e Dovizioso. Prenderei qualcosa da tutti e quattro, sarebbe un bilanciamento perfetto”.

E quando non corre, cosa ama fare Bastianini?
“A me piace andare a pescare, lo faccio fin da bambino. Amo fare attività fisica, palestra e bici. Mi piace la musica, ascolto i Queen e Linkin Park”.

Pesca all’opposto della velocità della pista…
“In realtà anche se la pesca è lenta e meditativa ha aspetti che si collegano perché anche sulla moto ci vuole pazienza e in certe situazioni serve aspettare il momento giusto”.

Come vive questa pandemia?
“Sono stato tre settimane fuori e adesso in Italia mi sto abituando alle nostre restrizioni. La vivo come va fatto, rispettando le misure e con responsabilità. Conosco molte persone di una certa età. Io non ho più i nonni, ma la mia fidanzata sì e poi sto attento anche per i miei genitori”.

Natale come lo trascorrerà?
“Se si allentano un po’ le misure spero con la mia famiglia e quella di Alice. Un Natale a casa, mangiando cappelletti”.

Un regalo se lo fa?
“Ci sto pensando, qualcosa in mente per me in realtà ce lo avrei. E poi il 30 dicembre è anche il mio compleanno, compio 23 anni”.

La prossima sfida?
“Il prossimo anno corro con la Ducati, ma se devo pensare a un sogno più che a una sfida vorrei essere io il rookie dell’anno, il pilota debuttante. Al momento in lizza siamo io, Luca Marini e Jorgé Martin. Io voglio essere il più veloce”.

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