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Cronaca

Troppi errori al Pressure Test, Samuele eliminato da MasterChef

Per il macellaio di San Marino è stata fatale l'ultima prova dopo non essere riuscito a superare l'esame della brigata

Si è conclusa alla quinta puntata l'avventura di Samuele, il macellaio d San Marino, aspirante al ttolo di MasterChef 2019. Il 22enne, infatti, è stato eliminato dalla giuria della trasmissione di Sky composta da Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. La Mystery Box nascondeva degli ortaggi brutti ma buoni. Gli aspiranti MasterChef si sono sbizzarriti con la creatività e hanno cercato di inventare piatti vegetariani gustosi: ci sono riusciti tutti, qualcuno in modo meno puntuale degli altri. I migliori sono stati ben 5: Verando e le sue “melanzane al sangue”, Valeria con la sua vellutata di finocchio, Loretta con una crema di patata americana corredata con mele in pastella, Gloria con la sua innovativa crema di patate dolci e brisé e Salvatore, che ha sbalordito i giudici con il suo minestrone gourmet. È proprio Salvatore a vincere la prova recuperando la fiducia degli Chef e aggiudicandosi il vantaggio dell’Invention Test ossia scegliere il tempo che ogni avversario avrebbe impiegato per cucinare, ma non solo: ha avuto la possibilità di salvarsi e salire direttamente in balconata.

Ognuno dei concorrenti ha scelto una spesa “al buio” contenuta in scatole dal valore di 55, 35, 25, 15 e 5 euro. Cucinando a scaglioni, gli aspiranti MasterChef hanno giocato di strategia, spiando gli ingredienti dalle scatole prese dai concorrenti prima di loro. Cucinare con ingredienti al buio ha messo in seria difficoltà tutti quanti: in particolare Verando e Giuseppe, che non sapevano come cucinare in modo corretto l’aragosta, Gilberto, che ha sbagliato completamente l’idea del piatto cuocendo in modo errato il pesce San Pietro, e Vito, che non ha azzeccato nemmeno una preparazione del suo piatto. Il simpatico gommista di Castellana Grotte ha dovuto togliersi il grembiule: la pressione della cucina di MasterChef ha avuto la meglio. A stupire i giudici invece sono Federico, Samuele e Gloria, che valorizza la sua spesa da 5 euro realizzando un piatto da ristorante. È lei la migliore della prova e sarà lei, per la seconda volta, a guidare una delle brigate nell'esterna.

MasterChef 2019, l'avventura di Samuele

La prova in Esterna è stata davvero emozionante: i cuochi amatoriali hanno cucinato per 60 persone presso la prestigiosa scuola di cucina Italian Chef Academy di Roma per il 40° anniversario dell’Associazione Italiana Persone Down, che lavora per far sì che le persone con sindrome di Down raggiungano una buona autonomia sia nella vita quotidiana sia nel lavoro. Gloria ha scelto per la sua brigata blu Samuele, Alessandro, Salvatore, Guido, Gilberto e Virginia; i concorrenti rimanenti hanno formato la brigata rossa e eletto a furor di popolo Verando come capitano. Ma gli aspiranti MasterChef hanno usufruito di un’ulteriore forza lavoro nelle loro brigate: quattro ragazzi dell’Associazione che lavorano nell’ambito della ristorazione hanno partecipato alla prova, diventando parte integrante delle due brigate. La cucinata è andata a buon fine, non senza intoppi: Gloria e Verando hanno fatto fatica a far sentire la loro voce da capitano, surclassati rispettivamente dalle personalità di Guido e Valeria. La brigata ad aver avuto più difficoltà e indecisione, sin dal problematico impiattamento dello gnocco, è stata però quella blu: e la pioggia di coriandoli rossi, che ha annunciato la vittoria della brigata rossa, lo ha confermato. La squadra di Gloria ha così dovuto affrontare il Pressure Test.

Gloria, Samuele, Alessandro, Guido, Gilberto, Virginia e Salvatore iniziano il Pressure Test prendendo una decisione a catena, partendo dal capitano: chi dovrà affrontare il primo step del Pressure. La persona non scelta, ovvero “il grande escluso”, affronterà solo il secondo step del Pressure, avendo quindi una sola possibilità di salvezza. La persona in questione è Gilberto, che coi suoi modi piuttosto competitivi non si è guadagnato la simpatia dei suoi compagni. Gilberto però ha un vantaggio: può formare tre coppie con i suoi avversari e assegnare loro 4 tecniche, che vanno tassativamente rispettate nella realizzazione del piatto. Samuele e Alessandro dovranno flambare, sfilettare, impastare e sifonare, Virginia e Salvatore dovranno disossare, affumicare, friggere e risottare, Gloria e Guido dovranno bollire, grigliare, marinare e frullare. Insomma, Gilberto ha giocato con una strategia precisa: salvare i più forti per affrontare i più deboli! Il suo obiettivo viene centrato in pieno: Samuele e Alessandro non riescono a utilizzare il sifone per completare il piatto, mentre le altre due coppie riescono a salvarsi. Sono loro due quindi ad affrontare un agguerritissimo Gilberto nello step finale del Pressure Test: i concorrenti dovranno realizzare un piatto risottando, friggendo, frullando e marinando. La scelta ricade ovviamente sul risotto: al Pressure Test non si può giocare d’attacco e tutti e tre i cuochi amatoriali vanno sul sicuro. Il piatto però che non convince i giudici è quello di Samuele: il fiore di zucca fritto è completamente sbagliato e il risotto manca di sale. È lui quindi a dover togliere il grembiule di MasterChef e a tornare nella sua macelleria.

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