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Cronaca Riccione

Trappola dei Carabinieri: inchiodati estorsori con notizia "bufala"

Sono arrivati a minacciare una coppia di coniugi di San Giovanni in Marignano con una busta contenente proiettile ed una lettera con insulti nella quale si chiedevano soldi

Sono arrivati a minacciare una coppia di coniugi di San Giovanni in Marignano con una busta contenente proiettile ed una lettera con insulti nella quale si chiedevano soldi. Due fratelli di 42 e 50 anni, originari di Taranto, sono stati arrestati dai Carabinieri di Riccione con l'accusa di estorsione in concorso. Il più giovane era già finito nel mirino delle forze dell'ordine per l'accusa di associazione di stampo mafiosa.

Si risolve il giallo dei 40mila euro trovati nei pressi di un albero: qualche settimana fa, per sviare i malviventi, i carabinieri avevano divulgato la notizia del ritrovamento di una busta con 40mila euro da parte di una donna del posto, in modo da giustificare una precedente mancata consegna. L'indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Rimini, è partita dalla denuncia di estorsione presentata il 21 gennaio scorso da due due coniugi dopo che questi si sono trovati all’interno della propria cassetta della posta una lettera con minacce e con l’invito a prestare attenzione alla corrispondenza che sarebbe seguita. Nella busta c'era anche un proiettile da caccia.

Un'altra lettera è stata inviata il 29 gennaio: nel foglio erano state elencate le modalità di consegna di una somma di 50mila euro. Poi dopo un primo tentativo di consegna fallito sono arrivate l'11 febbraio altre due missive nelle quali, oltre a minacciare i malcapitati sull’utilizzo di acido contro i loro volti in caso di mancato pagamento, si indicava come posto stabilito per la consegna della somma, lievitata a 100mila euro, il 7° albero di Via del Cimitero (Misano Adriatico).

In particolare era stato sottolineato che il contante, opportunamente messo sottovuoto e avvolto in un foglio di giornale, doveva essere inserito in una botte presente vicino alla recinzione in corrispondenza di un foro nella rete. I due coniugi, dopo aver posizionato la busta con i soldi, avrebbero dovuto recarsi presso la statua di Padre Pio a San Giovanni in Marignano per accendere due ceri, come segnale per gli estorsori dell’avvenuto deposito del denaro.

Gli uomini dell'Arma, informati dalla coppia di coniugi, hanno cominciato un'attività di controllo intorno all’obiettivo. Il primo tentativo da parte dei malviventi di ritirare la somma è fallita in quanto la presenza di un'auto di un cittadino estraneo ai fatti ha indotto i malviventi ad allontanarsi. Il successivo tentativo, avvenuto alle 7 del mattino seguente, è stato cristallizzato dalle immagini riprese da una videocamera appositamente istallata dai militari.

Il video mostrava i due uomini mentre recuperavano il sacco e si defilavano velocemente. Gli investigatori dell’Arma, visionando le immagini delle telecamere opportunamente nascoste sul luogo dello scambio e compiuti i dovuti accertamenti, sono riusciti a fermare i due estorsori nei pressi di un bar in Via Torino a Riccione. Addosso avevano alcune banconote con il medesimo numero seriale di quelle inserite nel sacco. Martedì il gip ha disposto per i due fermati la misura cautelare della custodia in carcere.   

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